Mancanza di dispositivi di sicurezza e ritardi per conoscere gli esiti dei tamponi: i sindacati insorgono. Sindaco e Giunta avanzano richieste alla Regione per ripristinare un clima di fiducia
SIRACUSA – Aumentano le critiche all’operato dei vertici dell’Asp aretusea dopo i casi di contagio da Covid-19 nell’ambito dei beni culturali, con la morte del direttore del parco archeologico, Calogero Rizzuto, e di una sua collaboratrice, i numerosi contagi tra i sanitari dell’Umberto I di Siracusa, la mancanza di dispositivi di sicurezza all’interno degli ospedali e i forti ritardi per conoscere gli esiti dei tamponi.
Dette criticità sono state evidenziate nella recente puntata della trasmissione di Rai Tre “Report”. I segretari generali di Cgil e Cisl, Roberto Alosi, Vera Carasi, il commissario della Uil provinciale, Luisella Lionti, i segretari generali della Funzione Pubblica delle tre sigle, Franco Nardi, Daniele Passanisi e Alda Altamore, scrivono in una nota: “Cinque positivi in Medicina, una al Gruppo parto, sei tra infermieri e operatori socio-sanitari in malattia con sintomi evidenti e con relativi tamponi non ancora processati, Oss del Pronto soccorso che rientrano in servizio dopo la malattia con febbre alta e tosse senza aver effettuato tamponi.
In Ostetricia e Ginecologia due infermiere con sintomatologia eclatante con febbre alta, 39, tosse e nessun tampone praticato. Due casi tra i parenti stretti di altrettanti operatori dell’Umberto I. Tanto basta e avanza come bollettino, mentre i vertici aziendali proseguono con il loro incredibile e insopportabile silenzio. È una situazione che adesso rischia di degenerare e che può compromettere la funzione di presidio e tutela della salute pubblica dell’Umberto I. Errori su errori vengono commessi e si sta perseverando in una gestione interna improvvisata.
La Regione ed il sindaco di Siracusa si attivino subito per rendere operativa una gestione straordinaria dell’Umberto I”. Lo stesso Alosi ha presentato alla Procura di Siracusa un esposto denunciando “La gravissima situazione venutasi a creare al Pronto Soccorso di Siracusa e all’Umberto I ed il grave rischio a cui sono esposti i cittadini e tutti gli operatori sanitari”. Il deputato del PD, Fausto Raciti, ha chiesto un’interrogazione al Ministro della Salute “Per l’immediata rimozione del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, per i gravissimi fatti e comportamenti relativi alla gestione dell’emergenza Covid-19”.
Una petizione online, in cui si chiede al governatore Musumeci che “Vengano rimossi immediatamente il direttore generale e il direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria di Siracusa”, ha raggiunto le 9.000 firme.
Il sindaco, Francesco Italia, ha dichiarato: “C’è ormai una frattura insanabile tra la città e i vertici sanitari siracusani ed è un frattura che deve essere superata perché dobbiamo creare un nuovo clima di fiducia che ormai non c’è più”.
Il sindaco e la Giunta hanno avanzato tre richieste alla Regione: 1) “Adottare ogni atto, necessario all’immediato ripristino di condizioni di piena fiducia da parte della Giunta e della Cittadinanza nei confronti dei vertici della Asp siracusana e dell’Umberto I, fiducia venuta meno nei confronti degli attuali vertici”. 2)”Fare intervenire la Croce Rossa Militare e l’Unuci”. 3)”Rendere permanente in città la presenza del Covid Team disposta dall’assessore alla Salute”.