Coronavirus, medici in agitazione, “Non escluso sciopero virtuale” - QdS

Coronavirus, medici in agitazione, “Non escluso sciopero virtuale”

redazione

Coronavirus, medici in agitazione, “Non escluso sciopero virtuale”

lunedì 06 Aprile 2020

“Sì a riconoscimenti premiali a tutti gli operatori impegnati nell’emergenza”. I sindacati chiedono a Governo e Parlamento anche l’assunzione di specialisti

ROMA – Le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria del Servizio sanitario nazionale hanno proclamano lo stato di agitazione in merito alla mancanza di garanzie per la sicurezza degli operatori che fronteggiano l’emergenza epidemica di Covid-19.

I sindacati, si legge in una nota unitaria, “hanno rivolto, dall’inizio della pandemia, numerosi appelli al Governo e al Parlamento per la sicurezza degli operatori. Ci troviamo costretti, nostro malgrado, a proclamare lo stato di agitazione elle categorie professionali rappresentate senza escludere la proclamazione di una giornata di protesta nazionale da attuarsi in forma ‘virtuale’, ossia garantendo la regolare esecuzione della prestazione lavorativa”.
I sindacati chiedono di assicurare agli operatori dispositivi almeno ffp2 per assistenza dei pazienti Covid-19 e ffp3 in corso di procedure invasive e di modificare l’articolo 7 del Decreto Legge 9 marzo 2020 che esclude gli operatori sanitari, e dei servizi pubblici essenziali, dall’applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva nell’ipotesi di contatti stretti.
I sindacati chiedono anche di limitare ai soli casi di dolo la responsabilità penale, civile e amministrativa degli esercenti le professioni sanitarie per eventi avversi verificatisi nel periodo dell’emergenza epidemica Covid-19.

Ed ancora, tra le richieste: erogare agli operatori impegnati nella emergenza epidemica un riconoscimento premiale pari al raddoppio del valore economico delle indennità di guardia, di reperibilità e del valore orario degli straordinari, ed una specifica indennità di rischio biologico per l’intera durata dell’emergenza epidemica; aumentare i contratti di formazione post laurea, autorizzando l’ulteriore spesa di 125 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e di 130 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, al fine di portare l’offerta formativa dagli attuali 9.000 a 14.000 contratti di formazione specialistica. Infine, assumere specialisti con rapporti di lavoro subordinato, a tempo indeterminato attingendo da graduatorie esistenti o, in loro assenza, determinato, mediante avvisi pubblici con procedure semplificate, aperti anche ai medici specializzandi iscritti al IV e V anno del corso di specializzazione.

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