Siracusa, un Piano per il recupero del Porto Grande - QdS

Siracusa, un Piano per il recupero del Porto Grande

Luigi Solarino

Siracusa, un Piano per il recupero del Porto Grande

martedì 12 Aprile 2022

Presentato dal Comune il progetto che prevede l’ammodernamento della “linea fanghi” del depuratore di contrada Canalicchio e l’installazione di un impianto di cogenerazione

SIRACUSA – Un piano che apporterà degli importanti benefici ambientali al Porto Grande di Siracusa, un area di notevole interesse paesaggistico nonché area Sin (Sito d’interesse nazionale).

Si tratta del progetto che prevede “L’ammodernamento della ‘linea fanghi’ del depuratore comunale di contrada Canalicchio e l’installazione di un impianto di cogenerazione”.

Il progetto è stato presentato dal Comune aretuseo tra quelli rientranti nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il ministero competente è quello della Transizione ecologica al quale l’ufficio Ambiente del Comune ha presentato un “progetto definitivo” per un ammontare complessivo di circa 10 milioni di euro. L’assessore comunale all’Ambiente, Giuseppe Raimondo, si è detto fiducioso dell’inserimento utile nella graduatoria finale e nel successivo finanziamento.

“Il livello di progettazione – ha dichiarato Raimondo – è quello classificato come ‘definitivo’, avendo superato tutti gli step intermedi: vuol dire che il progetto è pronto per essere approvato, finanziato e, speriamo entro l’anno, messo in appalto. Un lavoro complesso che ha impegnato non solo i nostri tecnici ma anche quelli di Siam che ringrazio a nome dell’Amministrazione”.

L’intervento di “ammodernamento della linea fanghi del depuratore comunale di contrada Canalicchio e l’installazione di un impianto di cogenerazione” porterà indubbi benefici non solo ambientali ma anche economici. Da un punto di vista prettamente tecnico si supererà l’attuale sistema ormai datato, che risale agli anni ‘80, a beneficio di un processo di trattamento più ecologico e moderno. La linea fanghi è composta dalle sezioni pre-ispessimento dinamico, digestione anaerobica, post-ispessimento e disidratazione fanghi e stoccaggio gas. Gli scarsi risultati di percentuali di secco raggiunte ed il mancato utilizzo della frazione volatile delle sostanze metabolizzate comporteranno un miglioramento delle condizioni di funzionamento sotto l’aspetto igienico-sanitario, ambientale e dell’efficienza energetica.

“Sarà assicurato il miglioramento della qualità del refluo depurato – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente – : ricordiamo che il depuratore comunale nasce con un concetto che prevedeva il recupero delle acque e dei fanghi destinati all’industria e all’agricoltura”.

“Purtroppo ad oggi le percentuali recuperate sia di fanghi sia di acqua sono veramente esigue a scapito della qualità del refluo: per tale motivo – ha concluso l’amministratore – questo progetto diventa determinante per il Porto Grande che da qualche anno ha assunto una chiara vocazione turistica”.

Altro fattore importante riguarderà la fase autorizzativa (permitting) che dovrà sostenere il gestore della struttura: questa tipologia di impianto necessita infatti della Procedura di provvedimento autorizzativo unico regionale (Paur). Quello che andrà a realizzarsi, infine, sarà un impianto anche più sostenibile, atteso che la produzione, attraverso il biogas, di quasi 380 kw ne permetterà la quasi totale autonomia.

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