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L’inseguimento, la sparatoria e la tragedia: carabiniere ucciso, Arma sconvolta

L’inseguimento, la sparatoria e la tragedia: carabiniere ucciso, Arma sconvolta
Furto e rapina intervento dei carabinieri – Imagoeconomica

Gli eventi nella prima mattinata del 12 giugno: scattano le indagini.

Un carabiniere è morto, ferito da arma da fuoco, in seguito a una sparatoria: è accaduto intorno alle 7 di questa mattina sulla strada Francavilla-Grottaglie, in provincia di Brindisi. La dinamica è ancora da verificare.

Carabiniere morto in una sparatoria dopo inseguimento a Brindisi

La sparatoria in cui è morto un appuntato dei carabinieri è avvenuta nella zona industriale di Francavilla Fontana, in provincia di brindisi, in una zona denominata Rosea. A un posto di blocco di routine un’auto occupata dai malviventi non si sarebbe fermata all’Alt. Nel corso del successivo inseguimento il militare sarebbe stato colpito mortalmente. La vittima era in servizio nella Compagnia di Francavilla. Da prime notizie, al momento non confermate, pare il carabiniere ucciso fosse prossimo alla pensione.

Proprio quasi 25 anni fa, il 14 luglio del 2000 un altro militare dell’Arma, il maresciallo Antonio Dimitri, venne ucciso durante una rapina a Francavilla.

Lutto per l’Arma

Tra i tanti messaggi di cordoglio per il carabiniere ucciso nella sparatoria di Brindisi c’è quello del sindacato Sim carabinieri, che una nota dichiara: “Il Sim carabinieri esprime il più profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del collega caduto all’alba di questa mattina nell’adempimento del proprio dovere, durante un’attività di controllo nella zona industriale di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Il nostro pensiero va anche ai colleghi della Compagnia di Francavilla e a tutta l’Arma, oggi unita da un dolore che colpisce ogni donna e ogni uomo in uniforme”.

“Secondo le prime ricostruzioni, il brigadiere sarebbe rimasto ucciso durante una sparatoria al termine di un inseguimento sulla strada che collega Francavilla a Grottaglie. I dettagli sono ancora in fase di accertamento, ma resta una tragica certezza: oggi l’Arma perde un servitore dello Stato, e l’Italia perde un cittadino coraggioso che ha pagato con la vita il proprio impegno per la sicurezza di tutti. Non è il momento della polemica, né della strumentalizzazione. È un momento di lutto e raccoglimento per tutta la famiglia dell’Arma. Tuttavia, non possiamo non sottolineare, con dolore e con fermezza, che il clima di crescente violenza nei confronti degli operatori di polizia, che da anni denunciamo pubblicamente, continua purtroppo a produrre conseguenze gravissime e inaccettabili. Non si può più ignorare il contesto in cui i nostri colleghi operano quotidianamente: fatto di aggressioni, minacce, attacchi fisici e verbali che, in alcuni casi, come oggi, sfociano in tragedie irreparabili. Serve una presa di coscienza collettiva, serve rispetto, serve protezione concreta per chi ogni giorno, con spirito di servizio e sacrificio, lavora per garantire legalità e sicurezza”, si legge ancora nella nota.

“Il Com. Gen. Carabinieri Salvatore Luongo e tutta l’Arma si stringono attorno ai familiari del Brigadiere Capo Carlo Legrottaglie, scomparso tragicamente nell’adempimento del proprio dovere oggi, a 59 anni, raggiunto da colpi d’arma da fuoco durante un inseguimento nel brindisino”, si legge nelle pagine social dell’Arma.

La nota di Crosetto

In seguito alla notizia del carabiniere morto in una sparatoria a Brindisi, anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto ha rilasciato una nota di cordoglio a nome del Ministero: “A nome mio personale e di ogni donna e uomo della #Difesa esprimo profondo cordoglio per la drammatica morte del Brigadiere Capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie, servitore dello Stato vilmente ucciso mentre svolgeva, con coraggio e senso del dovere, il proprio lavoro a difesa e a tutela della collettività. Ci ha lasciato tenendo fede al giuramento prestato: proteggere a qualsiasi costo i cittadini e l’Italia. In questo momento di grande dolore, ci stringiamo ai familiari, ai colleghi dell’Arma e al comandante Generale Salvatore Luongo”.

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Immagine di repertorio