Quella di Fidene è stata una strage e poteva esserlo in misura ancor più tragica. Claudio Campiti, l’uomo che ha ucciso a colpi di pistola tre donne che partecipavano alla riunione del consorzio Valleverde in un gazebo di via Monte Gilberto, aveva infatti con sé un totale di 170 proiettili e anche un secondo caricatore. I colpi esplosi sono stati 7-8, altri sette erano nel caricatore e 155 sono stati trovato addosso all’autore dell’assalto.
I reati contestati dalla procura
La procura di Roma contesta, oltre al triplice omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, anche il pericolo di fuga a Claudio Campiti. L’uomo, a quanto si apprende, quando è stato bloccato dopo la sparatoria aveva con sé il passaporto e uno zaino con alcuni indumenti e seimila euro in contanti.
A Fidene anche Andrea Giambruno, il compagno di Giorgia Meloni
In via Monte Giberto, sul luogo della tragedia, si era recato ieri mattina il compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno, che era andato a far visita ad una conoscente. Una delle vittime, peraltro, era amica della premier. Si chiamava Nicoletta Golisano, revisore dei conti di 50 anni, ed è stata uccisa da Campiti insieme ad altre due donne, tutte legate al quel Consorzio Valleverde che Claudio Campiti considerava il suo nemico. Oltre a Nicoletta sono state uccise Elisabetta Silenzi, 55 anni, la segretaria contabile del Consorzio, e la consigliera Sabina Sperandio, di 71 anni.
Chi era Nicoletta Golisano, amica di Giorgia Meloni
Nicoletta Golisano, 50 anni, revisore dei conti, conosceva la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Nicoletta era mia amica – ha scritto su Facebook la premier -. L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti è stato fermato e spero che la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Eppure la parola ‘giustizia’ non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così”. Giorgia Meloni ha aggiunto, parlando di Nicoletta: “Era una mamma protettiva un’amica sincera e discreta, una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. E’ stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua – ha aggiunto – altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte”.
Fidene, chi sono e come stanno i quattro feriti
Ci sono anche quattro feriti dopo la sparatoria di Fidene. E fra loro una donna in gravi condizioni, Fabiana De Angelis, 50 anni, ferita al cranio. Attualmente è in rianimazione al Sant’Andrea dopo essere stata operata. Carlo Alivernini, 65 anni, che è stato colto da un malore è stato portato al Pertini ma è stato dimesso. Al Policlinico Gemelli si trova invece Silvio Paganini, 67 anni, ferito al volto, è l’eroe che si è gettato su Campiti bloccandolo. La quarta paziente è Bruna Marelli, 80 anni, ferita al torace e ricoverata al Policlinico Umberto I. L’anziana è vigile e monitorata.

