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La sparatoria a Palermo, l’attacco di Faraone: “Le strade ricordano sempre più il Far West”

La sparatoria a Palermo, l’attacco di Faraone: “Le strade ricordano sempre più il Far West”

Il vicepresidente di Italia Viva sottolinea: “Ancora violenza, ancora sangue, questa volta quello di una donna presa a fucilate. A Palermo, come in Italia, la sicurezza è ormai un ricordo. Con Giorgia Meloni al governo le strade italiane ricordano sempre più il Far West”

Palermo si è risvegliata scossa dall’ennesimo episodio di violenza del sabato notte. Questa volta, a piazza Nascè, vicino a piazza Politeama e al Borgo Vecchio, in pieno centro cittadino, dove una donna di 33 anni è rimasta ferita alla schiena ed è grave a Villa Sofia. Le indagini sono in corso per risalire all’autore del folle gesto.

Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva fa un affondo verso il governo nazionale: “Ancora violenza, ancora sangue, questa volta quello di una donna presa a fucilate. A Palermo, come in Italia, la sicurezza è ormai un ricordo. Con Giorgia Meloni al governo le strade italiane ricordano sempre più il Far West”.

“Scene da incubo”

Il senatore prosegue: “Le scene a cui questa notte si è assistito nel centro di Palermo assomigliano molto a un incubo. Una ragazza è stata presa a fucilate in piazza Nascè ed è grave. Vittima collaterale, pare, di una sparatoria. È questa la sicurezza promessa da Giorgia Meloni prima di arrivare al governo? Peccato che, una volta messo piede a Palazzo Chigi, i dati sulla sicurezza hanno cominciato a peggiorare”.

“Preoccupa la criminalità minorile”

Faraone poi parla della criminalità minorile e elenca alcuni dati: “A preoccupare in modo particolare sono quelli minorili. Nell’iniziativa organizzata a Bagheria da Casa Riformista ieri, sono state presentate le statistiche degli ultimi due anni. I furti commessi a Palermo da minori aumentano del 20%, le rapine del 34%, le estorsioni del 32%. A livello nazionale, invece, secondo lo stesso Viminale i furti crescono del 7%, le truffe informatiche del 25%, le violenze di genere del 10%”.

E conclude: “Per contrastare un simile scenario, le forze dell’ordine hanno chiesto 10mila agenti in più ma il governo, nella legge di Bilancio, non ha messo un euro, né investito in istruzione e cultura. E ha lasciato 500 agenti in Albania a fissare i muri dei cpr. Questa è l’Italia di Giorgia Meloni. Aveva promesso ‘legge e ordine’, ma siamo davanti a ‘fucilate e caos’”, conclude.

Miceli chiede più agenti: “Città insicura”

Chiede più agenti invece Carmelo Miceli, consigliere comunale e coordinatore regionale per la Sicilia per Progetto Civico Italia. “Mi auguro – dice – che dopo questo ennesimo fatto di sangue Lagalla voglia smetterla con la ridicola tiritera di Palermo città ‘statisticamente sicura’”.

E prosegue: “La verità è drammatica e tutt’altro che rassicurante: a Palermo è diventato normale uscire con pistole e coltelli in macchina e il sindaco non può continuare a rispondere ad una città angosciata che ‘siamo nella media’. Lagalla deve svegliarsi. Sappiano tutti che il sindaco, per ragioni di sopravvivenza politica, non ha nessuna intenzione di tuonare contro il Governo Meloni e pretendere rispetto”.

Miceli insiste: “Ma visto che non può farlo da solo, come gli diciamo da quasi un anno, venga in Consiglio Comunale a farsi dare un mandato pieno per pretendere dal ministero dell’Interno e da quello della Difesa l’immediato invio di poliziotti e militari che monitorino ogni strada della città. Esca dal suo palazzo fatato e guardi la realtà in faccia: Palermo è una città violenta e insicura e il sindaco deve chiedere urgentemente dei nuovi ‘Vespri siciliani’ che ripristinino la sicurezza”.

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