Sicilia, la spesa degli enti territoriali è di 18 miliardi - QdS

Sicilia, la spesa degli enti territoriali è di 18 miliardi

Serena Giovanna Grasso

Sicilia, la spesa degli enti territoriali è di 18 miliardi

mercoledì 10 Luglio 2019

La Banca d’Italia: 17 miliardi, il 93,5% del totale, alla spesa corrente. Solo un miliardo per gli investimenti. Nell’Isola si spendono 3.634 euro per abitante, più che la media nazionale

PALERMO – Nel 2018 la spesa totale degli enti territoriali siciliani è stata pari a 18,1 miliardi di euro, comprensiva della spesa corrente e spesa in conto capitale, praticamente invariata rispetto a quella rilevata l’anno precedente (-0,1%). Secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “Economie regionali – L’economia della Sicilia” della Banca d’Italia, elaborati a partire dalle analisi condotte dal Siope (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), la spesa primaria totale è stata pari a 3.634 euro a persona, leggermente superiore alla media nazionale di 3.582 euro.

Oltre il 90% delle erogazioni è rappresentato dalla spesa corrente primaria (precisamente il 93,5%), per un ammontare pari a 17 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto al 2017 (+0,4%). In termini procapite, questa componente della spesa risulta molto più elevata in Sicilia: infatti, assume un valore pari a 3.398 euro per cittadino, contro una media nazionale pari a 3.235 euro per abitante.

Circa la metà della spesa corrente, è stata impiegata per l’acquisto di beni e servizi (8,4 miliardi di euro, il 2,8% in più rispetto al 2017). Un’altra quota importante è servita a pagare le spese per il personale (5,2 miliardi di euro). Mentre quote abbastanza residuali sono state allocate per “trasferimenti correnti alle amministrazioni centrali” (418 milioni di euro) e “trasferimenti correnti ad altri enti locali” (727 milioni di euro).

Per quel che, invece, riguarda la spesa in conto capitale, ovvero quella parte della spesa destinata agli investimenti produttivi, in Sicilia risulta pari ad appena 1,1 miliardi di euro, solo il 6,5% della spesa primaria totale, pari ad appena 235 euro a persona. A livello nazionale, l’importo medio procapite è di gran lunga più elevato (346 euro), nonostante sconti le quote meridionali molto più contenute. Rispetto all’anno precedente, gli investimenti hanno subito un brusco arresto (-7%).

Sono tornati ad aumentare gli investimenti fissi lordi che negli anni recenti erano stati frenati da vari fattori, tra cui le difficoltà di adattamento a una serie di riforme (pareggio di bilancio, nuova contabilità armonizzata degli enti decentrati, codice degli appalti): infatti, sono stati pari a 754 milioni di euro (+11,8% sul 2017), pari a 151 euro per abitante. Mentre quote più residuali sono state destinate ai “contributi agli investimenti di famiglie e imprese” (104 milioni di euro) e “contributi agli investimenti di altri enti locali” (48 milioni di euro). Entrambe le voci di spesa appaiono in drastica riduzione rispetto all’anno precedente (rispettivamente -3,3% e -19% sul 2017).

Solo a partire da ottobre 2018 la spesa per investimenti è risultata in ripresa, favorita dall’allentamento dei vincoli all’utilizzo degli avanzi di amministrazione imposti dalla regola del pareggio di bilancio, che è stata definitivamente abrogata dal 2019, e dall’attuazione dei programmi comunitari gestiti a livello regionale, che lo scorso anno ha registrato un’accelerazione.

La ripresa degli investimenti non si è ancora estesa alla componente delle opere pubbliche, influendo negativamente sull’andamento del comparto delle costruzioni. Sotto il profilo degli enti erogatori, la spesa in conto capitale della Regione Siciliana rappresenta il 61% circa del complesso degli enti territoriali dell’Isola, i Comuni pesano per il 36% e la quota residua è da riferire alle Province e Città metropolitane (3%).

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