Stagione balneare a Siracusa: si "riparte" con pochi bagnini e spiagge pulite in ritardo - QdS

Stagione balneare a Siracusa: si “riparte” con pochi bagnini e spiagge pulite in ritardo

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Stagione balneare a Siracusa: si “riparte” con pochi bagnini e spiagge pulite in ritardo

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giovedì 12 Maggio 2022

Cna Balneari: “Il problema non sono le prenotazioni, la ripresa del turismo c’è e si vede, a preoccupare gli operatori è la possibile perdita delle concessioni e la mancanza di personale”

La stagione balneare 2022 in Sicilia è ufficialmente ripartita. Dal 1 maggio nell’Isola, gli stabilimenti balneari hanno riaperto ai clienti, ma solo 1 su 5 lo ha fatto. E per quanto riguarda i prezzi saranno più cari del 5-10% per i giornalieri.

Questo è, al momento, il “dato” rilevato dalle associazioni di categoria per quanto riguarda l’analisi della stagione balenare 2022 in Sicilia, i costi e lidi aperti. Un inizio, non proprio coi fiocchi ma che non deve scoraggiare, come ha spiegato Gianpaolo Miceli, presidente regionale Cna balneari.

Dopo aver la situazione a Catania dove la stagione balneare partirà solo dal 10 giugno, e probabilmente senza solarium in città, e Trapani tra ritardi e divieti, il Quotidiano di Sicilia ha voluto raccontare la situazione nel sud-est della Sicilia, verificando cosa accade nelle coste del siracusano.

Per Siracusa e provincia, le strutture hanno già ripreso la loro attività?

“In questo momento – dichiara Gianpaolo Miceli, presidente regionale Cna Balneari – solo il 20 per cento di titolari hanno riaperto i battenti. Nel Siracusano i primi a riaprire i battenti saranno gli stabilimenti e i lidi delle zone di Noto, Marzamemi, la zona della riserva di Vendicari (nella riserva c’è la spiaggia Calamosche, una delle più belle in Europa secondo The Guardian), l’Arenella di Siracusa e l’area di Porto Palo di Capo Passero. Un dato che però non deve preoccupare, anzi. Ci sono aspetti di opportunità e di criticità da considerare“.

“Questo perché, non tutte le fasce di litorale della provincia di Siracusa hanno la stessa capacità di domanda. Tutto dipende dai player economici e dalle strategie dei privati che si interfacciano con le richieste del turismo locale, nazionale, internazionale. Per quest’ultimo, – prosegue Miceli – si tratta per lo più di turisti provenienti del nord Europa che già hanno fatto richiesta per molte strutture tra Noto e Siracusa. Ci sono poi anche questioni, non meno importanti, legate alla pulizia dei litorali, una questione relativa ad ogni Comune della provincia aretusea che ne è responsabile, insieme ai doveri dei proprietari delle strutture”.

Quali sono le previsioni per le prossime settimane?

Per la provincia di Siracusa, prevediamo nella seconda metà di maggio andranno gradualmente ad aprire un altro 20 per cento di attività. Quindi andiamo a fine mese ad una copertura totale del 40 per cento. Da giungo in poi prevediamo una copertura pressoché totale. Questo riguarda Siracusa e provincia ma è anche un dato in linea con la media regionale.

Rincari sotto ombrellone? Cosa dobbiamo aspettarci per la stagione 2022?

A livello regionale, l’80% degli operatori ha dichiarato che non aumenterà i prezzi. Gli aumenti, dove previsti, non supereranno il dieci per cento.

La guerra “spaventa” i turisti?

Al di là della situazione internazionale, segnata dalla paura per il conflitto russo ucraino. Le prenotazioni ci sono. Secondo i nostri ultimi dati, già alla fine periodo post pasquale sono state rilevate molte prenotazioni, in particolare c’è una grande mobilitazione di turisti americani, che non ci aspettavamo. Quindi, c’è grande ottimismo.

Cosa “spaventa” gli operatori?

“Le concessioni. La vera “spada di Damocle” sul comparto è questa”. Stiamo parlando della sentenza del Consiglio di Stato che sposta la scadenza delle concessioni balneari attualmente in vigore al 2024. “Come Cna abbiamo stilato che, – prosegue Miceli – nel decennio 2009-2029, sarebbero stati investiti 500 milioni di euro per la progetti di ecocompatibilità e di ammodernamenti per gli stabilimenti in Sicilia. Questi investimenti, sono e stavano per essere portati avanti dai privati, nonostante la pandemia. Ma si è verificato un brusco stop, perché l’eventuale di applicazione di nuove norme, nazionali e regionali, provocherebbe la perdita delle concessioni per molti privati. C’è una incertezza talmente forte che gli operatori del settore si sono fermati, e questo si traduce in gravi danni all’economia, posti di lavoro mancati, insomma un’altra occasione persa. Le imprese potrebbero vedere togliersi la titolarità delle loro concessioni da qui a breve. Ma i balneari anche quest’anno faranno la loro parte”.

Altro “tema-dramma” è la mancanza di personale stagionale

E parliamo non solo di quello al centro del dibattito nazionale della ristorazione, il vero problema è quello della mancanza di personale di sicurezza balneare, in parole povere non ci sono bagnini. Il rischio di dequalificare l’offerta dei servizi è altissima.

Come stanno lavorando i Comuni per le pulizie delle spiagge?

“Il dato siracusano? Tutti agiscono in ritardo. Non è una novità. Delle casistiche abbastanza consolidate, in termini di criticità, parlo di alcuni territori limitrofi tra competenze comunali. C’è Noto, che arriva fin dentro il territorio di Pachino, e a sua volta Pachino rientra dentro il territorio di Portopalo. Poi ci sono gli esempi virtuosi, come il Comune di Avola, a Noto per la parte balneare vicina alla città e non nelle zone periferiche, Siracusa sempre arriva sul filo del rasoio. E’ importante la prima pulizia delle spiagge dopo il periodo invernale, gli operatori sono già al lavoro e stanno facendo la loro parte, i Comuni sono in ritardo ma si sono attivati“.

Come stanno le spiagge di Siracusa e provincia?

Con 4,2 chilometri di tratto vietato, nessuna “bandiera blu” 2022 , e poco meno di 300 imprese balneari, la macchina organizzativa si sta adoperando per garantire spiagge pulite e servizi essenziali per tutti. Avola è la prima ad aver cominciato, anche la capitale del barocco Noto, si sta attivando. A Siracusa, il sindaco Francesco Italia ha dichiarato: “I lavori di pulizia sono iniziati, previsti dal capitolato d’appalto del servizio di Igiene Urbana. Quanto ai servizi, il primo cittadino ha annunciato che “lungo il litorale, entro giugno saranno posizionate undici docce in altrettante spiagge. Come altri servizi, il sindaco ha aggiunto che “All’Arenella, Ognina e Fontane Bianche saranno installate alcune pensiline alle fermate dei bus“.

Nell’area Marina Protetta Plemmirio, “Abbiamo già ottenuto le autorizzazioni necessarie – ha detto la coordinatrice consortile Sabrina Zappalà – e sono stati avviati a fine aprile i lavori di sistemazione e pulizia degli sbocchi a mare in osservanza della tempistica connessa all’avvio della stagione estiva. L’intervento è iniziato dallo sbocco 1, che ricade nel perimetro del Parco Fanusa e dello sbocco 35 in zona Minareto. A seguire, la manutenzione interesserà tutti e 35 gli accessi al mare dell’oasi marina, e si provvederà anche alla sistemazione della cartellonistica e segnaletica stradale”.

Le spiagge siracusane sono facilmente raggiungibili?

Sulla questione trasporti c’è anche da sottolineare che molte zone balneari del siracusano potranno essere raggiunte con il treno regionale (Barocco line), da Siracusa a Donnafugata passando per Fontane Bianche, Avola e Noto.

Altra questione è, invece, la viabilità nella zona sud di Siracusa. Come ha sottolineato di recente il vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara (M5s), “Una situazione aggravata dal cantiere su una corsia della Siracusa-Gela nei pressi di Cassibile, che non sembra affatto procedere celermente”. Ficara ha espresso la volontà di richiamare il Consorzio Autostrade Siciliane al rispetto delle tempistiche “oltre ad avviare le opportune interlocuzioni per chiedere a Trenitalia l’attivazione della fermata dei treni alla stazioncina di Fontane Bianche nei giorni festivi. Discorso a parte meriterebbe il trasporto pubblico organizzato dal Comune verso le zone balneari di Siracusa”.

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