Consumo

Spid, Cie e PagoPa: i tre pilastri della Pa digitale

ROMA – Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), Cie e PagoPa sono i tre pilastri su cui si fonda la rivoluzione digitale della Pubblica amministrazione. Tramite credenziali uniche per tutti i portali, infatti, i cittadini possono accedere in sicurezza a una vasta gamma di servizi pubblici e accantonare i vecchi pin per singola piattaforma che, in ogni caso, potranno ancora essere utilizzati fino al prossimo 30 settembre.

Una transizione voluta dal Decreto Legge “semplificazione e innovazione digitale” che ha sancito lo scorso 28 febbraio come la scadenza entro la quale le Pubbliche amministrazioni dovevano integrare nei propri sistemi informativi Spid e Cie come unico sistema di identificazione per l’accesso ai servizi digitali, inserire la piattaforma PagoPa nei sistemi di incasso per la riscossione delle proprie entrate e, inoltre, avviare i progetti di trasformazione digitale necessari per rendere disponibili i propri servizi sull’App Io. Gli unici ad essere esclusi dall’obbligo di digitalizzazione, anche se ancora per poco, sono i Comuni sotto i 5 mila abitanti i quali dovranno adeguarsi all’evoluzione alla fine dell’emergenza sanitaria in atto.

La burocrazia diventa dunque digitale e i protagonisti assoluti di questo processo sono proprio i cittadini che, sin da subito, sembrano aver accolto la sfida e si sono adeguati alla trasformazione. A parlare sono proprio i numeri dell’Agenzia per l’Italia digitale presieduta dal Consiglio dei ministri la quale, appunto ha il compito di promuovere e facilitare la massima innovazione tecnologica in materia di Pubblica amministrazione al servizio di privati e imprese. Stando agli ultimi aggiornamenti, infatti, ad oggi sono oltre 18.109.895 mila le identità digitali Spid registrate attraverso i 9 provider abilitati al rilascio, ovvero Sielte, Namirial, Tim, Aruba, Infocert, Poste Italiane, Intesa, Lepida e Register e 7.098 le amministrazioni attive.

Ma a detenere il record nazionale è la Cie, con 19 milioni rilasci all’1 marzo e con 241 amministrazioni pubbliche già abilitate al servizio, che registra un boom di accessi tra i cittadini: oltre 5,5 milioni di accessi ai servizi online sono avvenuti durante lo scorso 2020 e già altri 1.8 milioni circa sono stati rilevati solo a gennaio 2021.

Non resta indietro il fronte dei pagamenti digitali PagoPa che registra un +70% di crescita delle transazioni dalla sua comparsa, ovvero dalle 51.937.370 del 2019, alle 101.053.972 del 2020, per arrivare alle 30.617.752 solo nei primi due mesi dell’anno corrente con capofila Automobile Club d’Italia e Agenzia delle entrate come maggiori enti creditori.

Un boom le cui cause vanno ricercate anche nell’indiscusso successo dell’App Io che con 10 milioni di download all’attivo, ha permesso di accedere al “Cashback di Stato” per ottenere il rimborso del 10% delle spese effettuate tramite moneta elettronica che, solo nella sua fase sperimentale, ha già previsto l’erogazione di 3,2 milioni di bonifici per un totale di circa 223 milioni di euro.