Al QdS interviene il presidente della Srr metropolitana, Francesco Laudani: “Potremo aggiornare il piano d’ambito solo dopo un confronto serrato con la Regione. Servono procedure più snelle”
CATANIA – È uno degli argomenti più spinosi sui quali sarà chiamato a decidere il nuovo governo regionale. Per quanto in continuità con il precedente, la nuova Giunta dovrà affrontare numerose questioni, alcune molto urgenti, a cominciare dalla gestione dei rifiuti, del loro smaltimento e dalla possibilità, di cui la Sicilia non ha ancora approfittato, che da costo – sempre più esorbitante – la spazzatura diventi una risorsa.
Lo sa bene Francesco Laudani, il presidente della Srr Catania Città metropolitana che attende la formazione del nuovo governo per conoscere chi sarà l’interlocutore regionale per quanto riguarda le società di regolamentazione dei rifiuti. E quale soprattutto saranno le azioni concrete per invertire un trend non più sopportabile – dalle tasche dei siciliani così come dall’ambiente – e risolvere un’emergenza continua e sempre più onerosa per i cittadini. Tra le urgenze indicate dal presidente Laudani, c’è quella di snellire le procedure autorizzative per quel che riguarda le piattaforme di trasformazione dei rifiuti differenziati che, negli ultimi tempi, starebbero dando qualche grattacapo alle Srr. “Le piattaforme chiedono una procedura più snella – afferma – per ottenere le autorizzazioni o per aumentare i quantitativi di raccolta. Questa è una richiesta che, senz’altro, avanzeremo al nuovo presidente della Regione. Occorre accelerare – continua Laudani – per non bloccare un processo che si traduce in costi e disagi”.
Questo per ciò che riguarda la raccolta differenziata. Resta la questione della frazione indifferenziata e dello smaltimento nelle discariche, i cui costi sono lievitati così tanto da costringere moltissimi comuni ad aumentare la Tari. A Catania, ad esempio, la tariffa è stata aumentata del 18%. I termoutilizzatori di cui parlava l’ex presidente Musumeci, oggi senatore di Fratelli d’Italia, sono rimasti infatti solo sulla carta. “Per gli impianti siamo indietro – ammette Laudani. Noi potremo aggiornare il piano d’ambito solo dopo un confronto serrato con la Regione su questo tema. Non possiamo programmare senza avere contezza su dove saranno realizzati, quando dovrebbero sorgere questi impianti o quanti comuni serviranno. Se no, rischia di restare un libro dei sogni e l’emergenza resterà. Inoltre – sottolinea – c’è sempre da capire bene come dovranno comportarsi le Srr in seguito all’aumento dei costi e se i 45 milioni di euro di cui ha parlato la Regione saranno distribuiti. Ma la continuità politica ritengo sia, da questo punto di vista, positiva”.
Anche su Catania vi sono alcuni aspetti che la Srr dovrà affrontare con chi, in questo momento, guida Palazzo degli Elefanti. Il Comune, si sa, è stato commissariato dopo le dimissioni dell’ex sindaco – oggi senatore di FdI – Salvo Pogliese. Per questo, tra i prossimi passi che compirà il presidente Laudani, ci sarà quello dell’incontro con il commissario straordinario Federico Portoghese. “Per quanto riguarda Catania – dice – chiederò prestissimo un incontro ufficiale con il commissario Portoghese per fare il punto sulla raccolta differenziata, relativamente ai lotti Nord e Sud, e per affrontare alcune problematiche che sono emerse relative al lotto Centro dove, a quanto mi risulta, si stanno presentando alcune criticità in merito al rispetto dei calendari”.
Laudani affronterà con il commissario straordinario anche la questione legata al personale e all’assorbimento dei lavoratori transitati dal vecchio appalto al nuovo. “Sì – conferma il presidente della Srr – nell’incontro con il commissario Portoghese dovremo parlare anche della problematica legata al personale, nonché della crisi che stiamo vivendo con le piattaforme di raccolta di carta e cartone e per gli ingombranti. Ieri mattina ho ricevuto nota da Coimieco – il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi – per vedere come attivare procedure per migliore l’informazione e migliorare la raccolta”. A quanto pare, conferire la carta nelle buste di plastica rappresenterebbe un costo – di tempo e denaro – su cui si potrebbe risparmiare. Conferendo, ad esempio, i rifiuti direttamente nei mastelli. “Avvieremo un progetto pilota nei comuni più virtuosi – continua Laudani – e ne verificheremo il funzionamento”.