LA PALLA ALLE REGIONI
Grazie ai commi 720 a 726 la Legge di Bilancio 2022 demanda il compito di realizzare nuove Linee Guida ad un accordo Governo-Regioni per gli stage che non rientrano nelle esigenze di curriculum scolastico. Il tentativo è quello di mitigare gli abusi ed inserire paletti più stringenti in risposta ad una problematica di distorsione dello strumento effettivamente emersa in fase di confronto sulla normativa.
Serve comunque fare attenzione alla lettera A del comma 721 della Legge di Bilancio secondo cui è prevista una “revisione della disciplina, secondo criteri che ne circoscrivono l’applicazione in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale”. È chiaro come il range di possibili idonei agli stage inizi ad essere particolarmente ristretto, probabilmente troppo per l’accesso ad uno strumento che negli anni ha garantito occupazione a migliaia di giovani e potrebbe, particolarmente in una Sicilia protagonista di “povertà educativa”, averne ampio bisogno.
Ricordiamo come di fronte una media nazionale del 23,3 per cento di Neet, nell’Isola la percentuale cresca fino al 37,5 per cento diventando il primo dato in Italia. Demonizzare o ridimensionare la mission formativa dei tirocini potrebbe essere il prossimo errore commesso verso un mondo della formazione già in affanno perché scollegato dalle reali esigenze di un mercato del lavoro in continua evoluzione.
IL COF: “SOLO IL 3% ABBANDONA PREMATURAMENTE”
Sentito dal QdS, Attilio Mamo (Servizio Placement Centro Orientamento Formazione dell’Università di Catania) ha evidenziato come sia ancora presto per temere cambiamenti sostanziali alla disciplina sui tirocini extracurriculari: “Potranno essere attivati solo per i soggetti svantaggiati – spiega – ma cosa intende la legge per soggetti svantaggiati non è ancora deciso e spetterà alle Regioni, d’accordo con lo Stato, stabilire chi rientrerà nella categoria. All’inizio le nuove linee guida sono volutamente generiche”.
Mamo precisa poi che solo il 3% abbandona prematuramente lo stage e, a proposito degli abusi da parte delle aziende spiega: “Abbiamo avuto casi di aziende che non erano contente del tirocinante perché svogliato, ma sappiamo che se un ragazzo attiva un tirocinio ha una motivazione forte per farlo”. I CONSULENTI DEL LAVORO E LO STRUMENTO DEI TIROCINI, TRA OPPORTUNITA’ E INSIDIE. CONTINUA LA LETTURA

