Stefania Maria Bennici vince il premio Michele Stanca - QdS

Stefania Maria Bennici vince il premio Michele Stanca

redazione

Stefania Maria Bennici vince il premio Michele Stanca

domenica 21 Marzo 2021

La giovane ricercatrice siciliana vince il premio per una tesi di dottorato nel settore Arboricoltura e Coltivazioni arboree

VITTORIA (RG) – “La biologia riproduttiva di specie di rilevante interesse agronomico e aspetti della biologia fiorale degli agrumi”, è il tema che la giovane ricercatrice vittoriese, Stefania Maria Bennici, ha trattato nel suo lavoro di tesi. Grazie a questo studio, l’assegnista di ricerca del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’università di Catania, ha vinto il premio “Michele Stanca”, promosso dall’Associazione Italiana Società Scientifiche Agrarie, per la migliore tesi di dottorato nel settore Arboricoltura e Coltivazioni arboree. 

Michele Stanca, giusto per contestualizzare il premio e la sua importanza, è stato un genetista di fama internazionale, recentemente scomparso, autore di oltre 350 pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. 

La tesi di dottorato, è incentrata su un’analisi sui fattori ambientali e genetici che regolano la biologia riproduttiva in agrumi attraverso l’utilizzo di diversi approcci metodologici. Sono state condotte analisi geniche su piante di arancio dolce ed, inoltre, analisi istologiche e test in vitro che hanno definito gli effetti degli stress termici durante lo sviluppo del polline in mandarino clementine. 

“Ho studiato Scienze biologiche e Biotecnologie Agrarie all’Università di Catania – ha dichiarato Stefania Maria Bennici –  perché ho sempre adorato la biologia e la genetica. Conclusa la triennale, ho trovato, per caso, un volantino di Biotecnologie Agrarie e ho cosi deciso di intraprendere questi studi, perché sono rimasta affascinata dall’utilizzo di nuove tecnologie per il miglioramento genetico. Quest’ultimo è il motore propulsore per lo sviluppo del settore agroalimentare, lo strumento in grado di assicurare continuamente innovazione e quindi garantire la competitività del nostro sistema produttivo”.     “Sono originaria di Vittoria – ha continuato la ricercatrice – la città delle primizie, la cui economia è basata sull’agricoltura. Provengo da una famiglia impegnata nell settore agricolo, quindi, la passione per l’agraria per me è innata”. 

Con la tesi di dottorato è stata validata l’efficacia di un approccio biotecnologico per la caratterizzazione di un gene candidato associato all’apirenia, ovvero la mancata formazione dei semi in un frutto maturo. Stefania Maria Bennici, inoltre, sta lavorando nell’ambito del progetto “Pre-HLB” come post-doc all’instituto de Biología Molecular y Celular de Plantas di Valencia in Spagna. 

“Adesso sono coinvolta in questo progetto europeo – ha detto la ricercatrice – che si basa sul controllo del HLB, una malattia distruttiva degli agrumi, molto diffusa in America e Asia che rappresenta una serie minaccia per l’Europa e soprattutto per gli agrumeti della nostra Sicilia. Quindi stiamo lavorando affinchè si possano trovare delle strategie adeguate che riescano a debellare questa malattia. Nella nostra Regione la filiera degli agrumi rappresentano una ricchezza che deve essere salvaguardata”. 

“Approfitto di questa esperienza estera per sviluppare le mie conoscenze – ha concluso Stefania Maria Bennici -. Valencia è un centro importante a livello Europeo e sto imparando tanto. Il mio obiettivo è ritornare in Italia e mettere in atto tutte le conoscenze acquisite in questi anni. Ringrazio il mio tutor, Gaetano Di Stefano, per avermi aiutata durante il percorso di dottorato”. 

Bennici non è certo l’unico caso di una ricercatrice siciliana che lascia l’Italia per lavoro, ma chissà se sarà tra quelli che avranno l’occasione di restituire in Patria i benefici della propria istruzione? Quante volte dovremo ancora sentire di fughe di cervelli all’estero (salvo tenerci quelli meno brillanti) e, soprattutto, quante volte ancora le scoperte di grande importanza scientifica compiute da siciliani, dovranno andare a beneficio di Paesi stranieri?

Biagio Tinghino

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