Per una giornata da trascorrere in un lido sulla litoranea nord di Messina, per un ombrellone e due lettini, sono necessari 25 euro. La stessa cifra richiesta da un altro stabilimento, nella splendida cornice di Castellamare del Golfo, in provincia di Trapani. Prezzi più alti se si prendono in considerazione invece zone più blasonate come Mondello, San Vito Lo Capo o Taormina, dove per un ombrellone e due lettini si arriva a pagare anche tra i 33 e i 50 euro al giorno. Ci fingiamo clienti in più di uno stabilimento balneare siciliano – al quale non faremo pubblicità di seguito – la risposta è unanime: tutto già prenotato per le prossime settimane. Affari d’oro, dunque, per i detentori delle concessioni per stabilimenti balneari, che continuano a pagare un canone irrisorio per le concessioni demaniali. Anzi: ancor più basso rispetto all’anno precedente con una riduzione dello -0.65%. Con nota prot. 6079 del 20 dicembre 2024, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva comunicato l’aggiornamento dei canoni per le concessioni demaniali marittime per l’anno 2025, fissando un adeguamento pari appunto allo -0,65% sulla base dell’indice Istat. Il relativo decreto ministeriale n. 218 del 18 dicembre 2024 non è mai stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Questo per via di una sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il precedente giudizio.
E il caso laziale non è isolato. Due recenti pronunce del Tar Liguria (183/2025) e del Tar Puglia (268/2025) hanno infatti ribadito un principio ormai consolidato…

