Indagine Nomisma e Assofranchising: sono percepiti come spazi sicuri per lo shopping. In particolare per la fascia d’età 45-65 anni, nonostante i benefici tratti dagli acquisti online
ROMA – La crisi pandemica, da un lato, ha fatto provare a molti italiani i benefici degli acquisti online, ma ne ha anche evidenziato alcuni ambiti meno positivi: distacco, scarso coinvolgimento, difficoltà nello stabilire una relazione con il venditore e la marca.
È quanto emerge da un’analisi condotta da Nomisma, in collaborazione con Assofranchising, sulla propensione allo shopping e agli acquisti degli italiani per il Natale 2021 e i desiderata per i retail fisici per il 2022.
Il punto di vendita fisico rimane un elemento importante dell’esperienza di acquisto, confermando l’opportunità strategica per efficaci interazioni in logica multicanale. Negli ultimi 6 mesi del 2021 il 92% degli italiani ha frequentato i centri commerciali, il 91% per fare acquisti, ma non solo, l`84% vi si è recato anche solo per guardare le vetrine e prendere spunti per pianificare lo shopping futuro, il 67% infine vi si è recato per i punti di ristorazione.
Il progressivo ritorno alla normalità porterà il 96% a continuare a fare acquisti nei negozi fisici trasversalmente a tutte le fasce d’età. Per un italiano su due, acquistare i prodotti in un negozio che appartiene ad una catena è garanzia di trovare ciò che si desidera, il 43% ha fiducia nella qualità del prodotto scelto.
La tecnologia e la situazione pandemica hanno cambiato molte delle esigenze dei consumatori, accelerando alcuni cambiamenti già in atto, che oggi più di ieri cercano personalizzazione e un servizio multicanale. Sebbene gli italiani siano connessi per oltre sei ore al giorno ad internet e quasi 33 milioni di italiani acquistino online, l’analisi che emerge dall’Osservatorio Hybrid Lifestyle sottolinea come, per un italiano su due, lesperienza d
acquisto nel negozio fisico nel 2022 sarà insostituibile, in particolare per la fascia d’età 45-65 anni.
In un contesto come quello attuale, nonostante la situazione pandemica, non è diminuito per gli italiani il desiderio di festeggiare insieme ai propri cari. Per quanto riguarda l’acquisto dei regali, per più della metà degli italiani la spesa nel 2021 è rimasta in linea con quanto destinato nel 2020, solo il 15% ha speso di più rispetto allo scorso anno, contro un 20% che ha speso di meno. Comportamenti che, analizzati nel complesso, hanno portato una generalizzata contrazione della spesa per regali (il 28% degli italiani nel 2021 ha speso meno rispetto al 2019 contro il 10% che ha speso di più).
Tra i regali preferiti: abbigliamento (40% ha optato per questa categoria), accessori moda (36%), libri (34%), cibi e prodotti tipici (32%), ceste natalizie (30%), prodotti per la cura della persona (30%) e bottiglie di vino o liquori (28%). Nell’anno appena terminato, gli italiani hanno speso in media 93 euro per i familiari più stretti, 21 euro per gli amici e 6 euro per i colleghi.
In via non esclusiva, 5 italiani su 10 hanno acquistato on-line su piattaforme generaliste con l’obiettivo di risparmiare tempo e denaro. Il 47% ha acquistato i regali di Natale nei centri commerciali, mentre 3 italiani su 10 hanno preferito i piccoli negozi in centro città. C’è anche chi ha deciso di non comprare regali: 1 su 10 ha optato per questa scelta. Tra questi, coloro che preferiscono risparmiare e i “Grinch” che vogliono mitigare il lato consumistico delle festività.
La crisi pandemica, da un lato, ha fatto provare a molti italiani i benefici degli acquisti online, ma ne ha anche evidenziato alcuni ambiti meno positivi: distacco, scarso coinvolgimento, difficoltà nello stabilire una relazione con il venditore e la marca. Il punto di vendita fisico rimane dunque un elemento importante dell’esperienza di acquisto, confermando l’opportunità strategica per efficaci interazioni in logica multicanale.
Negli ultimi 6 mesi del 2021 il 92% degli italiani ha frequentato i centri commerciali, il 91% per fare acquisti, ma non solo, l’84% vi si è recato anche solo per guardare le vetrine e prendere spunti per pianificare lo shopping futuro, il 67% infine vi si è recato per i punti di ristorazione.