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Nelle strade siciliane si muore sempre di più

Nelle strade siciliane si muore sempre di più
Galleria “Caltanissetta” Strada degli scrittori

Dal 2019 in continuo aumento i decessi, si viaggia quasi alla media di uno al giorno.

Aumentano le morti sulle strade siciliane, con un andamento che rimane dolorosamente costante negli anni. Sono ben 241 i morti per incidenti stradali nell’Isola nel 2023, mentre erano 226 nel 2022 e 210 nel 2019. In percentuale, le morti sono aumentate del 6,6% in un solo anno, e del 14,8% tra il 2019 e il 2023. Il tasso di mortalità, quindi, si pone a 5 ogni 100 mila abitanti, contro la media nazionale del 5,2. Con questi numeri, la Sicilia è al quinto posto tra le regioni per variazione di morti registrati in soli 4 anni. Peggio hanno fatto la Sardegna, che ha registrato un aumento del 54,9%; quindi Trento, al 40%, e la Valle d’Aosta, al 25%. Quindi, il Lazio, al 17,3%. Si tratta di valori che vanno in controtendenza con quello che succede nel resto della penisola, dove la variazione tra 2019 e 2023 assume il valore negativo del -4,2%. Confermata dall’andamento degli ultimi 12 mesi, in cui è stato registrato un valore pari a -3,8%.

Ampia differenza tra regioni

In base ai dati Aci-Istat, nel 2023 sono stati 3.039 i morti in incidenti stradali in tutta Italia, 224.634 i feriti, con un aumento dello 0,5% in un anno e 166.525 gli incidenti stradali (+0,4%). Le variazioni percentuali del numero delle vittime rispetto al 2022 mostrano un’ampia variabilità tra le regioni italiane. Osservando la distribuzione per ripartizione territoriale, si registrano aumenti al Sud (+4,5%) e nelle Isole (+7,7%) e diminuzioni nel resto delle regioni, più consistenti nel Nord-ovest. I tassi di mortalità per ripartizione territoriale nazionale si confermano più elevati nelle regioni del Nord-est. “Una carneficina! Anche se i morti sono in calo si tratta sempre di una strage inaccettabile che va contrastata in primo luogo potenziando i controlli, decisamente carenti per le gravi infrazioni” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori.

Quali le cause?

Secondo i dati più recenti tra i comportamenti errati alla guida che si confermano come causa più frequente di incidente c’è il mancato rispetto della precedenza che determina, escludendo i semafori, il 12,2% degli incidenti, percentuale che sale al 14,5% nelle strade urbane. Di converso, le multe della polizia locale per violazione dell’articolo 145 del Codice della strada, che norma il diritto di precedenza, sono appena 20.745, lo 0,3% di quelle da loro complessivamente comminate per le violazioni del titolo V del Codice della strada, pari a 6.831.410. “Insomma, come al solito i Comuni preferiscono fare cassa con le multe facili, come quelle per la sosta vietata, ben 3.117.364 per gli articoli 157 e 158 del Cds, pari al 45,63%, invece di sanzionare le infrazioni più pericolose, che determinano più incidenti” conclude Dona.

Problema monopattini e biciclette

Il problema non sono solo le auto: le vittime aumentano nel 2023 per i conducenti di monopattini e di biciclette e biciclette elettriche, stabili i pedoni e in diminuzione gli altri utenti. Si contano 1.332 vittime tra gli occupanti di autovetture, 734 tra i motociclisti, 68 tra i ciclomotoristi, 485 tra i pedoni. Tra gli occupanti di autocarri si registrano 112 deceduti, con una riduzione del 32%, mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 212, in aumento rispetto al 2022 quando erano 205. Aumentano anche gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici: gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.929 nel 2022 a 3.365 nel 2023, i feriti da 2.787 a 3.195, mentre i morti, entro 30 giorni, sono 21mentre nel 2022 erano 16.