Strage di Altavilla Milicia, una fiaccolata silenziosa per le vittime

Strage di Altavilla, fiaccolata silenziosa per ricordare Antonella e i figli Kevin ed Emanuel

Strage di Altavilla, fiaccolata silenziosa per ricordare Antonella e i figli Kevin ed Emanuel

Redazione  |
giovedì 15 Febbraio 2024

Una comunità sotto shock per il triplice omicidio si prepara a riunirsi per pregare e ricordare le vittime di Altavilla Milicia.

“Tante luci, una comunità”: è questo il titolo della fiaccolata silenziosa organizzata in ricordo di Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel, le vittime della strage di Altavilla Milicia.

Nel frattempo, nelle scorse ore si è svolta nel carcere Pagliarelli di Palermo l’udienza di convalida del fermo dei tre indagati: Giovanni Barreca, marito di Antonella e padre dei due bambini, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Davanti al giudice per le indagini preliminari, avrebbero fatto scena muta.

Fiaccolata silenziosa per le vittime della strage di Altavilla Milicia

La manifestazione, promossa dal Comune di Altavilla Milicia dopo il massacro che ha sconvolto la comunità, si svolgerà venerdì 16 febbraio alle 20:30 da piazza Belvedere. Si tratterà di un evento pacifico, organizzato unicamente per ricordare la madre e i due figli massacrati.

Negli scorsi giorni il Comune aveva deciso di annullare tutte le manifestazioni del Carnevale in segno di lutto: “Un’immane tragedia, consumata ad Altavilla, ha profondamente scosso la nostra Comunità, lasciandoci attoniti. Affidiamo al silenzio e alla preghiera il nostro sgomento. Ovviamente, le manifestazioni di Carnevale in programma sono state annullate”, si legge in un post della pagina Facebook istituzionale.

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Strage di Altavilla, cosa è successo

La dinamica di quanto accaduto è attualmente al vaglio degli inquirenti. Secondo una prima ricostruzione, dietro al triplice omicidio ci sarebbe una setta religiosa. Per Giovanni Barreca, l’indagato principale, in casa sua “c’era il demonio e l’unico modo per liberarsene era distruggere la sua famiglia tra le più atroci torture. La coppia composta da Fina e Carandente avrebbe partecipato ai delitti, anche se il loro ruolo non è ancora chiaro.

Unica sopravvissuta alla strage familiare avvenuta nel weekend scorso ad Altavilla Milicia è la figlia maggiore di Barreca, 17 anni.

L’udienza di convalida

Nelle scorse ore gli indagati per la strage di Altavilla Milicia avrebbero fatto scena muta di fronte al giudice per le indagini preliminari. Barreca, reo confesso, si era auto-denunciato poco dopo i fatti e – secondo il legale – avrebbe confermato di “volere bene alla sua famiglia” e di “non essersi reso conto di quanto era successo”; la coppia palermitana accusata di essere stata complice del muratore 54enne, invece, si professa innocente.

“Indagati minacciati in isolamento”, le parole del legale

“Massimo Carandente ha subìto in carcere delle intimidazioni, gli hanno anche lanciato della frutta dalle gabbie. E ha subito offese all’indirizzo della compagna, Sabrina Fina”: queste le parole dell’avvocato Sergio Sparti, che con il fratello Vincenzo difende la coppia palermitana presumibilmente complice del triplice omicidio. “Attualmente sono in isolamento perché non possono essere tenuti insieme con gli altri detenuti”, conferma il difensore.

Immagine di repertorio da Pixabay

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