Nell'audio della telefonata tra il 118 e i carabinieri emerge grande confusione, per le poche informazioni disponibili in quel momento. "La cabina è caduta in mezzo al bosco ma non sappiamo dove"
“E’ caduta una cabina della funivia di Stresa” . Sono queste alcune delle prime frasi che si possono ascoltare nella conversazione telefonica intercorsa in quella terribile domenica del 23 maggio scorso, tra una operatrice del 118 e i Carabinieri di Verbania.
L’emergenza segnalata è l’incidente alla funivia che collega Stresa, sul lago Maggiore, alla vetta del Mottarone. A bordo c’erano in tutto 15 passeggeri, solo uno di loro è sopravvissuto, il piccolo Eitan di 5 anni.
Erano le ore 12 circa quando la centrale operativa del 118 ha avvisato i carabinieri su quello che è successo. Le informazioni sono ancora frammentarie. Ogni secondo che passa in quella telefonata la situazione si evolve, purtroppo in peggio.
“La cabina è caduta in mezzo al bosco, ma non sappiamo dove. All’interno ci sono almeno sei persone, sicuramente gravissimi”, aggiunge l’operatrice che non perde mai la calma in collegamento telefonico con il militare, anche se per un solo momento la donna si lascia sfuggire un “che casino… che casino…”.