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Strage di Nassiriya, il ricordo 22 anni dopo in un mondo in guerra. Mattarella: “Hanno sacrificato la vita per portare pace”

Strage di Nassiriya, il ricordo 22 anni dopo in un mondo in guerra. Mattarella: “Hanno sacrificato la vita per portare pace”

Anche il governatore siciliano Schifani ricorda le vittime della strage, in particolare i caduti isolani: “I loro nomi rimarranno per sempre nel cuore di tutti noi”.

“Nella Giornata del Ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, la Repubblica rinnova il suo commosso pensiero a quanti hanno sacrificato la vita al servizio dell’Italia e della comunità internazionale, testimoniando con coraggio e dedizione il valore della solidarietà e dell’impegno per la pace tra i popoli”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda in un messaggio i caduti della strage di Nassiriya, ma anche tutti i servitori dello Stato che hanno perso la vita onorando la Patria e cercando di portare pace e supporto alle popolazioni civili.

Strage di Nassiriya, il ricordo dei caduti 22 anni dopo

Era il 12 novembre 2003 quando un camion cisterna carico di esplosivo scoppiò a pochi metri dalla base militare Maestrale, della MSU italiana dei Carabinieri. Ben 28 le vittime, 19 italiani (17 militari e due civili) e 9 iracheni. Solo 20 i sopravvissuti, che ancora oggi onorano la memoria di chi ha perso la vita mentre si trovava in missione di pace in Iraq e di chi semplicemente si trovava lì e si è trovato investito dall’orrore dell’odio e della violenza.

La strage di Nassiriya, i caduti: chi sono le vittime

Le vittime italiane della strage di Nassiriya sono:

CARABINIERI

  • Massimiliano Bruno
  • Giovanni Cavallaro
  • Giuseppe Coletta
  • Andrea Filippa
  • Enzo Fregosi
  • Daniele Ghione
  • Horacio Majorana
  • Ivan Ghitti
  • Domenico Intravaia
  • Filippo Merlino
  • Alfio Ragazzi
  • Alfonso Trincone

MILITARI DELL’ESERCITO

  • Massimo Ficuciello
  • Silvio Olla
  • Alessandro Carrisi
  • Emanuele Ferraro
  • Pietro Petrucci

CIVILI

  • Marco Beci, cooperatore internazionale
  • Stefano Rolla, regista

Anche la Sicilia ricorda i caduti di Nassiriya, le parole di Schifani

Tra le vittime della strage di Nassiriya ci furono anche dei siciliani: Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Emanuele Ferraro, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Horacio Majorana e Alfio Ragazzi. Li ricorda il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione del 22esimo anniversario dell’attentato e nella “Giornata del ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace” che si celebra il 12 novembre.

“I loro nomi rimarranno per sempre nel cuore di tutti noi per la dedizione e il senso del dovere profuso in una missione che li ha strappati alla vita e all’affetto dei loro cari”, dichiara il governatore siciliano. E aggiunge: “Come ogni anno ricordo con commozione quando, nel 2008, il Senato, di cui ero presidente, ha intitolato la Sala delle conferenze stampa di Palazzo Madama ai caduti di Nassiriya, un gesto simbolico per onorare il loro sacrificio nelle istituzioni della Repubblica. È un monito perché l’Italia continui a riconoscere il valore di quanti hanno dato la propria vita per aiutare gli altri e perché, in questo particolare momento storico, ricordiamo sempre con gratitudine l’impegno delle nostre forze armate in favore delle popolazioni che soffrono e al servizio della pace”.

Il riferimento al mondo odierno tormentato dalla guerra

Le massime autorità dello Stato, a partire dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno ricordato le vittime della strage di Nassiriya, ma non solo. Il capo dello Stato ricorda il passato – dalle vittime in Congo del 1961 fino ai caduti in Iraq – ma anche i conflitti più recenti, “dall’area del Sahel al conflitto che coinvolge tutta l’area mediorientale, alla guerra che da oltre tre anni insanguina il suolo ucraino”.

“Queste tragedie, alimentate da odio e contrapposizioni – è il monito di Mattarella – rischiano di allargarsi, di rinfocolare conflitti sopiti e di travolgere intere regioni, generando instabilità, forme di neocolonialismo e nuovi pericoli per la sicurezza internazionale”.

Anche la premier Giorgia Meloni ha ricordato le vittime di Nassiriya e ha ringraziato “tutti coloro che operano nelle missioni internazionali di pace, mettendo a rischio la propria incolumità a difesa dei nostri valori e della sicurezza di tutti noi”. Sui caduti del 2003 aggiunge: “Figli della nostra Patria che sono partiti con coraggio, portando con sé valori di pace, onore e servizio. A tutti loro e alle loro famiglie va, ancora oggi e per sempre, il nostro pensiero commosso e grato. Non dimenticheremo mai il loro sacrificio”.

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