I due ammettono di aver frequentato la casa di Barreca, ma affermano di non aver partecipato alle violenze e di non essere stati presenti al momento del triplice omicidio.
In merito alla strage di Palermo, la coppia accusata di aver partecipato al triplice omicidio nega di essere stata presente nella villetta di Altavilla durante il massacro. Il riscontro potrebbe arrivare dai tabulati telefonici che dovranno raccontare i movimenti di Sabrina Fina e Massimo Carandente.
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Strage Palermo: le linee difensive dei legali
Il legale di Giovanni Barreca ha scelto la linea dell’infermità mentale, incaricando due psicologi di valutare la capacità di intendere e di volere del suo assistito. L’avvocato di Fina e Carandente, Marco Rocca, sta per formalizzare la richiesta di interrogatorio dei suoi assistiti che vogliono dare alla Procura di Termini Imerese la loro versione della strage di Palermo.
La coppia ammette di aver frequentato la casa di Barreca in cui si sono svolti i “riti di preghiera”, ma nega di aver partecipato alle violenze e, soprattutto, di essere stata nell’abitazione al momento dei delitti. A riscontro di questa loro versione dei fatti i tabulati dei cellulari, che consentono di localizzare i telefonini in base alle celle agganciate, saranno decisivi.
Il legale ha parlato con Fina nei giorni scorsi e attende di sentire il compagno per mettere nero su bianco la richiesta di interrogatorio e predisporre una linea difensiva.