Stravolte le abitudini di spesa degli italiani - QdS

Stravolte le abitudini di spesa degli italiani

Marco Carlino

Stravolte le abitudini di spesa degli italiani

martedì 12 Maggio 2020

Coop Italia ha realizzato una “fotografia” dei due mesi di quarantena sotto il profilo dei consumi. Boom dei prodotti per l’igiene: +616%, bene conserve e farine, crolla la vendita di preservativi

CATANIA – I due mesi di quarantena hanno totalmente sconvolto le abitudini di spesa degli italiani. Dalla spesa bunker nata dalle prime reazioni incontrollate fino agli acquisti legati al nuovo modo di socializzare in modalità digitale, tra apertivi virtuali e riscoperta del cibo home-made. Questo è quanto emerge dalle elaborazioni di Coop Italia, una fotografia sui nuovi consumi alimentari e non solo degli italiani ai tempi del lockdown.

Secondo la Coop, però, in ordine di importanza troviamo l’acquisto massiccio di prodotti legati all’igiene. L’Amuchina e simili hanno totalizzato nei due mesi di vendite una crescita in media del +377%, le salviettine disinfettate +616% e i termometri e i disinfettanti per superfici intorno al +200%. Nel caso specifico dei termometri si tratta, addirittura, di un aumento delle vendite dodici volte superiore alla media.

La mania di pulizia e la ricerca dell’igiene sono passati anche per rimedi fai da te. Ad esempio, l’alcol etilico alimentare, nonostante il suo prezzo elevato, ha registrato nelle otto settimane crescite del +97%. Ma il vero boom lo registrano, ovviamente, le mascherine. Analizzando le prime tre settimane di emergenza le vendite hanno raggiunto una crescita del + 337% e, nonostante la difficoltà di approvvigionamento e l’avvicinarsi della fase 2, dal 16 marzo al 19 aprile hanno raggiunto picchi di crescita nelle vendite di +1616% (attestando la media dei due mesi intorno al +1160%).

Capitolo alimenti: con l’isolamento gli italiani hanno riscoperto le scorte di conserve di verdure, pasta, riso e olio, hanno fatto schizzare le vendite di questi generi nelle prime tre settimane (24 febbraio-15 marzo) rispettivamente a +65%, +53%, +48% e +35%. Una nuova attitudine alle scorte e alla lunga conservazione che ha riportato nei carrelli prodotti generalmente poco utilizzati come la carne in scatola (+62%) e le minestre liofilizzate (+37%). Assestatasi la situazione, secondo Coop, una lunga discesa verso il basso ha coinvolto pasta, riso, latte uht, biscotti, in quanto la cucina in casa è diventato uno dei passatempi principali per ammazzare la noia.

A tal proposito, infatti, sono schizzate le vendite di lievito di birra (149%) e quelle della mozzarella per pizza (109%). Uova, burro, farina nel passaggio dalla prima alla seconda fase del lockdown sono sempre in cima alle preferenze dei consumatori italiani; ad oggi le uova e il burro registrano nel totale dei due mesi crescite del +44% e +46%. La farina è passata dal +114% delle prime tre settimane al +174% delle successive cinque, con una crescita media nell’intero periodo del +152%.

Inoltre, nelle ultime settimane, rispetto alla prima fase, hanno registrato una crescita le vendite di aperitivi (+17%) e birra (15,5%). A farne le spese, invece, sono state le vendite del pane, calate del -30%. Indice verso il basso, sin dall’inizio della quarantena, anche per le bevande e tutti gli integratori per sportivi (-48% e -45% nelle otto settimane).

Infine, fa notare la Coop, in tema di distanziamento sociale, risaltano all’occhio due dati. Il primo riguarda le colorazioni per capelli, passate dal +25% delle prime tre settimane al +164% del periodo tra il 16 marzo e il 19 aprile e il secondo, invece, le vendite di preservativi che nell’ultima fase del confinamento forzato hanno subito un netto calo del -37% contro l’appena 3,5% delle prime tre settimane.

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