Le strutture ricettive di Alcamo al vaglio fiscale - QdS

Le strutture ricettive di Alcamo al vaglio fiscale

Le strutture ricettive di Alcamo al vaglio fiscale

mercoledì 19 Giugno 2024

Inizieranno a breve i controlli sui gestori tenuti al versamento dell’imposta di soggiorno: ravvedimento possibile entro fine giugno. Nel corso del 2023 la riscossione ha portato nelle casse comunali 115 mila €

ALCAMO (TP) – Controlli a tappeto nelle strutture ricettive della città sottoposte all’obbligatorio versamento della tassa di soggiorno. Gli uffici comunali della direzione 3 addetti alla Riscossione delle entrate applicheranno, a partire dal 1 luglio, pesanti sanzioni a chi non è in regola con le ultime disposizioni normative.

Le sanzioni arrivano anche al 200% del versamento dell’importo dovuto nei casi più gravi relativi al mancato pagamento. Con un avviso pubblico sono stati allertati tutti i titolari di strutture ricettive dell’avvio dei controlli per verificare il corretto versamento dell’imposta di soggiorno.

Tassa di soggiorno, entro il 30 giugno il ravvedimento operoso

Saranno utilizzati i dati del Ministero dell’Interno e dall’Agenzia delle entrate, messi a disposizione dei comuni che hanno istituito l’imposta di soggiorno. I contribuenti che ritengono di non avere una posizione regolare potranno presentare la dichiarazione di propria iniziativa entro il 30 giugno.

In quest’ultimo caso verrà applicato l’istituto del ravvedimento operoso, evitando l’applicazione della sanzione integrale che varia da un minimo del 30% del tributo evaso in caso di versamento omesso, ritardato o parziale dell’imposta di soggiorno, al massimo del 200% dell’importo dovuto, in caso di presentazione omessa o infedele della dichiarazione.

Poiché non sarà possibile avviare contemporaneamente nei confronti di tutti i soggetti individuati il controllo, è stato deciso di iniziare l’indagine partendo dalle strutture con il maggior numero di ospitati. Tutte le informazioni relative all’imposta di soggiorno possono essere reperite nello sportello telematico del Comune di Alcamo, alla pagina dedicata.

Tassa di soggiorno, un introito importante per il Comune di Alcamo

Un introito interessante, per le casse comunali, che è lievitato in un solo anno. L’imposta è stata introdotta nel mese di agosto del 2022, e nel primo anno solare pieno, quindi il 2023, ha portato all’incasso di oltre 115 mila euro, mentre nei 5 mesi dell’anno precedente ne erano stati raccolti poco meno di 26 mila euro.

Per rendere la gestione della tassa di soggiorno più snella, è stato anche introdotto un apposito software, nel quale verranno caricati i dati delle strutture ricettive. L’applicazione potrà essere utilizzata dalle strutture autorizzate tramite l’indirizzo https://imposta-soggiorno.org/alcamo/. Per accedere all’applicativo è necessario l’utilizzo delle credenziali Spid.

Attraverso questo applicativo le strutture ricettive potranno decidere ad esempio di inserire nella banca dati del programma i dati anagrafici degli ospiti, consentendo il rilascio di apposita ricevuta, o ancora di creare la dichiarazione del trimestre, inserendo il numero dei pernottamenti distinti per fascia di prezzo e le eventuali esenzioni.

Lo strumento, inoltre, permetterà di comunicare con l’ufficio del Comune addetto alle riscossioni, inviando comunicazioni, mail e di verificare al tempo stesso la ricezione di comunicazioni o news da parte dell’ente. Presente anche la funzione booking che permette la pianificazione delle prenotazioni da parte della struttura ricettiva.

Infine con questo programma si potranno generare i file per la trasmissione dei dati alla questura. In tal modo si è voluto rendere più semplice l’accesso al pagamento del tributo, spingendo i gestori delle strutture a caricare i dati in maniera completa ed esaustiva.

Un sistema che dovrebbe funzionare anche da deterrente per gli abusivi, considerato che le tariffe imposte sono piuttosto economiche: oscillano da un euro a persona per notte per un massimo di cinque giorni nelle case vacanza, nei bed and breakfast e negli alberghi da una o due stelle e negli agriturismi da una o due spighe. Si sale a 1,5 euro negli agriturismi da 3 e 4 spighe e negli alberghi tra 3 e 4 stelle, e 2,5 euro in quelli a 5 stelle.

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