Studente prende una nota: patrigno massacra di botte il preside

Studente prende una nota: il patrigno massacra di botte il preside della scuola

Daniele D'Alessandro

Studente prende una nota: il patrigno massacra di botte il preside della scuola

Redazione  |
domenica 24 Marzo 2024

Il patrigno di uno studente ha fatto irruzione nell'ufficio del preside e lo ha selvaggiamente picchiato: la ricostruzione

Il patrigno di uno studente ha aggredito e massacrato di botte il preside della scuola, dopo che il giovane aveva preso una nota. L’episodio è accaduto all’istituto paritario San Gabriele, in via della Giustiniana, a Roma. I genitori degli altri studenti non usano mezzi termini per descrivere il momento in cui il compagno della madre di uno studente liceale ha aggredito il dirigente scolastico, Raimondo Pietroletti, che è ricoverato in ospedale con 90 giorni di prognosi. “L’ha massacrato”.

La ricostruzione: l’irruzione nell’ufficio del preside e l’aggressione

I fatti, secondo quanto riportato dal Tempo, sono avvenuti il 15 marzo. Stando a quanto emerso l’aggressore non aveva accettato il fatto che il ragazzo avesse preso una nota e poi anche la sospensione dopo aver insultato un docente e, per questo motivo, ha fatto irruzione nell’ufficio in cui il preside stava lavorando con alcuni collaboratori. Prima lo ha minacciato, intimandogli di annullare il provvedimento disciplinare, e poi, quando Pietroletti lo ha invitato a calmarsi, si è scagliato contro il dirigente.

“Il preside massacrato di botte”

Un pestaggio che, oltretutto, sarebbe avvenuto sotto gli occhi del figlio piccolo dell’aggressore, che l’uomo aveva portato con sé in quella che è sembrata una vera e propria spedizione punitiva. “Piangevano sia il dirigente, mentre veniva massacrato di botte, sia il bambino. Alcune insegnanti hanno chiamato il personale scolastico, che ha allertato i soccorsi e la polizia“, racconta un genitore. Proprio l’intervento delle professoresse e degli addetti alla sicurezza del Campus potrebbe aver evitato il peggio.Come si legge nella comunicazione che la scuola ha inviato ai genitori, l’uomo “era visibilmente alterato” mentre dalle famiglie il preside viene descritto come la persona «più dolce, gentile e disponibile che possa esistere», che prima di diventare dirigente insegnava filosofia. A quanto risulta, il ministero dell’Istruzione ha attivato tutte le procedure del caso con l’Avvocatura dello Stato.

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