Torino, studente palermitano ferito da lancio bici: l'imputata nega

Studente palermitano ferito gravemente da lancio bici a Torino, la 19enne: “Non sono stata io”

alfredominutoli

Studente palermitano ferito gravemente da lancio bici a Torino, la 19enne: “Non sono stata io”

Redazione  |
mercoledì 10 Gennaio 2024

L'altro imputato della stessa età ha invece ammesso la sua responsabilità

Si cerca ancora di fare luce sulla vicenda che, il 21 gennaio 2022, a Torino, vide una bicletta scagliata da una balaustra dei Murazzi lungo il fiume Po colpire lo studente palermitano di medicina Mario Glorioso. Oggi, 10 gennaio 2024 si è aperta l’udienza preliminare presso il tribunale del capoluogo piemontese. Il procedimento riguarda una ragazza e un ragazzo entrambi 19enni, mentre all’inizio di settembre gli altri 3 giovani imputati, minorenni all’epoca del fatto, sono stati condannati in primo grado. Rispettivamente a nove anni e nove mesi, nove anni e 4 mesi e 6 anni e 8 mesi di reclusione.

Ammissione di colpa

E mentre nell’udienza di oggi il ragazzo diciannovenne, difeso dall’avvocato Luigi Tartaglino ha sostanzialmente ammesso i fatti richiendendo il rito abbreviato, lo stesso non è avvenuto per quanto riguarda la coetanea. Difesa dagli avvocati Federico Milano ed Enzo Pellegrin, proseguirà con il rito ordinario. Oggi i suoi legali hanno chiesto l’ammissione alla giustizia riparativa, incontrando l’opposizione della procura e della parte civile. In attesa della decisione che avverrà domani è così che si pronuncia la difesa.

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Il mediatore

«La nostra assistita – spiegano i due avvocati – ha chiarito il suo comportamento di quella sera. Non è stata lei a lanciare la bicicletta. Ora sarà il processo a valutare se c’è stato o meno un concorso nel reato. Ma non c’è motivo per negare la giustizia riparativa». Previsto l’intervento di un mediatore, che valuterà un progetto finalizzato alla «riparazione» delle conseguenze del fatto in caso di ammissione a questo istituto. Si tratterebbe, in base alle nome, osservano i difensori, di un «percorso parallelo e non alternativo al giudizio in sede penale».

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