ROMA – Il lavoro da remoto ed il benessere dei dipendenti sono priorità di business mission-critical fino al 2023.
Tanto che il 66% dei Ceo italiani ha potenziato lo smart working nel 2020, mentre il 54% riferisce che il benessere dei dipendenti è la priorità. Stando all’annuale Global Ceo Study appena lanciato da Ibm,
Il 77% dei Ceo più performanti sosterrà misure volte a incrementare il benessere dei dipendenti anche a costo della redditività o del budget.
L’indagine, risultata dal sondaggio tra 3.000 Ceo da 50 paesi e 26 settori nel 2020, prendendo dunque in considerazione anche gli effetti di Covid-19, rileva come proprio i momenti di crisi globale rappresentano degli spartiacque tra professionisti che sono stati in grado di adottare strategie di business vincenti e manager meno visionari.
Tra i risultati, dallo studio emerge anche che il 50% dei lavoratori intervistati ha dichiarato di dare peso più all’offerta di lavoro flessibile da parte dei datori di lavoro rispetto a un compenso competitivo o crescita di carriera; 1 lavoratore su 4 prevede di lasciare l’attuale posto di lavoro per opportunità a maggiore flessibilità. I Ceo inoltre citano ancora la tecnologia e le preoccupazioni normative come i principali fattori esterni che influenzano il loro business. In particolare i Ceo italiani mostrano apprezzamento verso IoT (79%), Cloud (73%), AI (48%). Infine Cio e Cto sono le posizioni più richieste dalle aziende nel 2020.
