Il Ministro indica la via per rilanciare lo sviluppo dell’Italia, "Nel decreto legge di agosto la fiscalità di vantaggio per le imprese con sede nel Mezzogiorno. Senza fisco agevolato, nelle regioni meridionali, artigiani, commerciati e piccoli imprenditori rischiano di non farcela a riavviare la produzione e l’occupazione”. Il Governo è al lavoro anche "per incentivare l'assunzione stabile di donne”
“Riforme e Sud sono i punti chiave per la ripresa economica del Paese”.
Lo ha detto il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto che ha incontrato ieri al Ministero dell’Economia, il viceministro Castelli. “Chiediamo al Governo – ha detto Sciotto – di inserire nel decreto legge di agosto la fiscalità di vantaggio per le imprese con sede nel Mezzogiorno. Senza fisco agevolato, nelle regioni meridionali, artigiani, commerciati e piccoli imprenditori rischiano di non farcela a riavviare la produzione e l’occupazione”.
La ripresa del Mezzogiorno resta un tema caldissimo, dunque. Lo sa bene anche il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, il quale ha espresso apprezzamento per le dichiarazioni rilasciate ieri al quotidiano Repubblica da Fabio Panetta, economista e membro del board della Bce. “Il Sud e la riduzione dei divari territoriali – ha scritto sul suo profilo Facebook il ministro – vanno messi al centro della ripartenza, sono la via per rilanciare lo sviluppo dell’Italia intera e recuperare competitività. La strada è il rilancio degli investimenti pubblici e privati del #PianoSud2030, impegni ora sanciti nel Piano Nazionale di Riforme, che coi nuovi fondi europei possiamo perseguire con più forza ed energia. Ma per contrastare gli effetti della più grave crisi dal Dopoguerra ad oggi, e il rischio di una ‘ripresa senza occupazione’, dobbiamo osare”.
Provenzano ha sottolineato l’importanza del lavoro che il governo sta svolgendo in queste ore per “introdurre una fiscalità di vantaggio orientata al lavoro – aggiunge – in due mosse: una riduzione del costo del lavoro (-30% di contributi, decrescenti fino al 2030) e un incentivo forte all’assunzione stabile delle donne. Ci hanno sempre detto che non si può fare, ma c’è una consapevolezza nuova e possiamo vincere resistenze e perplessità. Ora è tempo per tutti di avere coraggio”.