Il Sunia, Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari, ha inviato una lettera ufficiale al sindaco di Catania e all’assessore alle manutenzioni per richiedere azioni immediate sulla Torre Leone, l’ex “Palazzo di Cemento” di viale Moncada, a Librino. La missiva, firmata dalla segretaria regionale Giusi Milazzo e dalla segretaria provinciale Agata Palazzolo, sollecita chiarimenti su quali lavori l’amministrazione intenda realizzare e in quali tempi, soprattutto dopo il recente incendio che ha messo a rischio la vita dei residenti.
Le criticità denunciate dagli inquilini
Le problematiche strutturali e impiantistiche dell’edificio sono note da anni e, secondo il Sunia, oggi hanno raggiunto livelli insostenibili. Tra le principali emergenze segnalate:
- infiltrazioni d’acqua causate da gravi carenze di copertura e facciata,
- sistema fognario malfunzionante con fuoriuscite di liquami in garage e spazi comuni,
- impianto elettrico compromesso e soggetto a cortocircuiti già prima dell’incendio,
- caduta di pannelli in cartongesso nelle aree di accesso.
Promesse di lavori mai avviati
Il sindacato ricorda come già nel dicembre 2024 fosse stato annunciato un piano per il rifacimento dei prospetti e la riqualificazione degli impianti fognari. Un progetto mai concretizzato, che oggi appare ancora più urgente alla luce delle difficoltà crescenti. La mancanza di interventi colpisce in maniera particolare anziani, invalidi e persone con disabilità che abitano nella Torre Leone.
Dal simbolo di riscatto al rischio degrado
“La Torre Leone – dichiarano Milazzo e Palazzolo – avrebbe dovuto rappresentare un simbolo di riscatto e legalità per Librino e per l’intera città di Catania. Senza interventi tempestivi e concreti rischia invece di tornare a essere quel “Palazzo di Cemento” che per anni è stato sinonimo di degrado, abbandono e illegalità”.

