L'intesa è stata firmata nella sede dell’associazione nazionale costruttori dal presidente Rosario Fresta e dal presidente di Confindustri, Antonello Biriaco.
CATANIA – Anche Ance e Confindustria Catania hanno sposato la linea d’intesa che nel resto d’Italia sta permettendo la nascita di mercati interni per la vendita dei crediti maturati da Superbonus. Una soluzione che avvantaggia le imprese edili con crediti in pancia, mai smaltiti, e contemporaneamente permette alle aziende con cassetti fiscali adeguati di acquistare a prezzi concorrenziali. E’ una soluzione che crea un’economia interna e soprattutto toglie opportunità alla criminalità di attrarre crediti imponendo cessioni senza profitto.
Il protocollo
Il protocollo d’intesa firmato da Ance e Confindustria etnea è stato stigliato nella sede dell’associazione nazionale costruttori di Catania dal presidente Rosario Fresta e il presidente Antonello Biriaco. “Cediamo crediti alle aziende interessate ad acquistarli, ma a prezzi convenienti per entrambi – ha spiegato il presidente Ance Catania -. Evitiamo lo sciacallaggio che spesso tenta alcuni di fronte le aziende messe alle strette, che cedono senza alcun profitto pensando di risolvere il problema dell’oggi, ma non quello del futuro. Ringrazio il presidente Biriaco per la disponibilità. Abbiamo voluto fare questo passo perché in momento di ulteriore incertezza normativa è importante restare vicini alle imprese, eliminare le storture, e la presenza di realtà poco chiare che provano a danneggiare le aziende”.
Sinergia Ance – Confindustria
“Nel ringraziare il presidente Fresta – ha risposto il presidente di Confindustria Catania – voglio evidenziare la preziosa opportunità data dal protocollo. Con questa firma mettiamo a disposizione degli associati Ance la disponibilità delle imprese Confindustria ad acquistare i crediti, quindi dare liquidità. Questo protocollo è importante per l’edilizia ed è una sinergia che da un’alternativa valida a strade da evitare”.
L’accordo tra le due associazioni porterà alla formazione di un “borsino” dei crediti fiscali che potrà concorrere a disincagliare i 200 milioni di euro di crediti rimasti invenduti tra le aziende etnee. L’operazione andrà a supplire anche le difficoltà delle banche, perchè solo pochi istituti di credito hanno ripreso gli acquisti dei crediti. Per conoscere il numero reale delle aziende che potranno beneficiare dell’iniziativa avviata con il protocollo d’intesa servirà attendere l’avvio delle domande di accesso al “borsino”.