Superbonus, Meloni: "Misura scritta male che ha creato enormi problemi" - QdS

Superbonus, Meloni: “Misura scritta male che ha creato enormi problemi”

dariopasta

Superbonus, Meloni: “Misura scritta male che ha creato enormi problemi”

Redazione  |
domenica 19 Febbraio 2023

La premier nel suo appuntamento video "Gli appunti di Giorgia" entra nel merito delle polemiche sullo stop al superbonus edilizio

 “Dal mio punto di vista” il superbonus “l’ho detto e lo ripeto, nasceva con intenti condivisibili” ma “la misura è stata scritta così male e fatta così male che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolvere”. Così la premier Giorgia Meloni nel suo appuntamento video “Gli appunti di Giorgia” entra nel merito delle polemiche sullo stop al superbonus edilizio.

La premier: “Due grandi errori”

“Il superbonus – spiega – aveva sostanzialmente due grandi errori: il primo era poter scaricare il 110% di quello che spendevi, perché se ovviamente a me rimborsano più di quello che spendoà snonn arò tenuto a controllare quanto spendo, non mi interessa: tanto lo Stato rimborsa… Questo ovviamente ha prodotto una serie di risultati tra cui che i costi dei materiali sono lievitati in modo esorbitante e che la bolla piano piano si è gonfiata. E’ la ragione per la quale il nostro Governo è già intervenuto portando il bonus 110% al 90% perché è ovvio che se io devo mettere un 10% di quello che sto spendendo sarò più accorto, più attento a guardare quanto spendo e a guardare se per esempio i prezzi non siano in alcuni casi limitati senza motivo. Ma la seconda e più complessa questione – chiarisce Meloni – riguarda il fatto che il superbonus ideato dall’allora Governo giallorosso prevedeva la possibilità che il credito che io avevo quando facevo i lavori nei confronti dello Stato potesse essere cedibile, a una banca, a un intermediatore finanziario, un’impresa. Lo potevo cedere illimitatamente e all’inizio senza alcun controllo. Addirittura all’inizio non era possibile, su crediti ceduti anche dieci volte, risalire a chi avesse generato quel credito”.

Il costo totale attualmente è di 105 miliardi di euro

“Ora è evidente – sottolinea la presidente del Consiglio – che un sistema del genere si presta un tantino alle truffe e si presta anche a creare una bolla che fa lievitare questo meccanismo. Risultato: il costo totale attualmente è di 105 miliardi di euro. E questo è interessante perché io ricordo quando qualcuno che aveva inventato questa misura fatta così andava in giro in campagna elettorale a dire che grazie a lui avevate gratuitamente potuto ristrutturare casa. Però c’è un problema: quando lo Stato fa una cosa non è mai gratuito, perché i soldi che spende sono soldi dei contribuenti e quindi quando spende dei soldi da una parte li mette e dall’altra li toglie”.

“Costato 2mila euro per ogni italiano”

“Sapete quanto è costata per ogni singolo italiano? Poco meno di 2000 euro. Anche chi non ha una casa, anche i senzatetto, anche un bambino – prosegue Meloni – , anche un neonato ha sulle proprie spalle la spesa di quasi 2000 euro. Quindi ovviamente la misura non era affatto gratuita: è una misura che ovviamente impatta oggi sulle casse dello Stato, perché dove c’è un creditore c’è anche un debitore e quel debitore sono i contribuenti italiani”. Ecco perchè, ribadisce Meloni, “ovviamente questa cosa qui ha bisogno di essere sistemata. Perché intanto ci sono state moltissime truffe: ad oggi stimati circa 9 miliardi di euro di truffe, cioè di lavori che non sono stati fatti, di lavori che sarebbero stati fatti su edifici che non esistono, truffe di ogni genere. E ovviamente è accaduto anche che la bolla si è gonfiata così tanto che a un certo punto chi aveva questi crediti, le aziende prevalentemente, non poteva compensarli più perché aveva esaurito diciamo la sua possibilità di compensare quel credito con le tasse e non riusciva più neanche a cederli perché anche i cassetti fiscali delle banche degli altri attori che potevano comprare quei crediti si sono chiusi”.

“Dobbiamo cercare una soluzione”

“C’è gente perfettamente onesta che ha fatto dei lavori, che si è fidata dello Stato, che si è ritrovata in mano con dei lavori fatti e dei soldi che non può prendere perché questo ha prodotto questa interessantissima misura gratuita. E noi oggi abbiamo migliaia di aziende che rischiano il tracollo e quindi siccome abbiamo ereditato noi questa situazione adesso dobbiamo cercare una soluzione”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017