L'uomo ha una grave insufficienza polmonare per i gas tossici inalati.
Ha superato la notte, ma restano ancora gravissime le condizioni di Domenico Viola, l’operaio 62enne superstite alla tragedia di Casteldaccia (Palermo), dove ieri sono morti cinque suoi colleghi in una vasca dell’impianto di sollevamento della rete fognaria.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it news e aggiornamenti CLICCA QUI
Le condizioni dei superstiti alla strage di Casteldaccia
L’uomo è ricoverato al Policlinico di Palermo, dove è intubato e ventilato, in distress respiratorio gravissimo, a causa di una intossicazione da idrogeno solforato. La prognosi è riservata sulla vita almeno per le prossime 24 ore. Viola ha una grave insufficienza polmonare per i gas tossici inalati.
Gli operai colti da malore e portati in ospedale sono in tutto quattro. Paolo Sciortino ha subito una lieve intossicazione mentre Giovanni Scavuzzo e Giovanni D’Aleo hanno subito malori anche a causa dello shock e le loro condizioni non destano preoccupazione. A parte D’Aleo, interinale dell’Amap, sono tutti dipendenti della Quadrifoglio.
Le parole di Domenico Amato
“Mi corre l’obbligo innanzitutto di fare le più sentite condoglianze alle famiglie dei cinque operai morti ieri a Casteldaccia, nella speranza che le condizioni dell’operaio superstite possano migliorare. La sicurezza nel mondo del lavoro è da sempre un tema a cuore a tutta Confintesa. Naturalmente attendiamo che si faccia piena chiarezza sulla vicenda, ma se vi sono state delle irregolarità sulla sicurezza del lavoro di questi operai è giusto che chi ha sbagliato paghi”. Così in una nota Domenico Amato, segretario Territoriale Confintesa Palermo.
“Non è possibile nel 2024 – conclude – piangere ancora per delle morti bianche, oggi vi sono le leggi e gli strumenti per prevenirle efficacemente e tutti gli attori coinvolti nel mondo del lavoro devono fare costantemente tutto ciò che è in loro potere per far si che episodi del genere non capitino mai più”.