"Contiamo entro metà luglio di rendere operativo il viadotto Ritiro. Per i viadotti “O” e “P”", le parole di Mondello ai nostri microfoni
Cinque milioni di euro. Tanti sono i fondi stanziati dal Ministero per le Infrastrutture per il completamento degli svincoli autostradali di Giostra – Annunziata, l’ultima uscita cittadina possibile in tangenziale per chi imbocca la A20 in direzione Palermo. L’opera, cominciata nel 1997 e ufficialmente ultimata nel 2009, non è però mai stata aperta al traffico. Nelle intenzioni della politica, gli svincoli avrebbero permesso di decongestionare il traffico e reso più agevoli gli spostamenti per tutti gli abitanti della zona nord. Di fatto, a distanza di 27 anni, si tratta al momento di una delle 138 opere pubbliche incompiute in Sicilia, tra l’altro propedeutica alla costruzione del ponte sullo Stretto.
Il progetto iniziale prevedeva, oltre alla realizzazione delle rampe dello svincolo che avrebbero condotto al viale Giostra, anche quelle dei viadotti “O” e “P” che avrebbero consentito un collegamento diretto con la galleria San Jachiddu e, di conseguenza, il viale Annunziata. Proprio questi ultimi, dalla loro ultimazione nel 2009, non sono però mai stati utilizzati perché dichiarati pericolosi e inagibili. Lavori che sono stati eseguiti prima della messa in sicurezza del viadotto Ritiro, anche questa una delle incompiute presenti in città insieme al porto di Tremestieri. Mercoledì, in seguito a una commissione straordinaria richiesta dal consigliere comunale Giandomenico La Fauci anche per analizzare la percentuale di avanzamento dell’opera, Toto Costruzioni e Cas hanno rassicurato sull’apertura alla viabilità entro il mese di luglio. Nel corso della commissione è stato possibile affrontare una serie di dettagli tecnici che riguardano il viadotto Ritiro e a cascata proprio gli svincoli interconnessi. Si è discusso poi dell’acquisizione da parte del Comune dell’attuale rampa che consente l’uscita delle automobili sullo svincolo di Giostra e che in realtà era stata realizzata come opera di cantiere. Oggi quella rampa è però diventata essenziale e nessuno intende costruire un giunto che unisca viadotto e svincolo attraverso lo stanziamento di altri fondi.
Il vicesindaco di Messina Mondello al Qds: “Stanziati 5 milioni di euro”
Per il completamento dei viadotti “O” e ”P”, nel frattempo, come confermato ai microfoni del Quotidiano di Sicilia dal vicesindaco di Messina Salvatore Mondello, “sono stati stanziati 5 milioni di euro da parte del ministero delle Infrastrutture alla fine del 2023”. Per spiegare il perché del nuovo stanziamento dei fondi, però, occorre fare un passo indietro. Molteplici sono infatti stati nel corso degli anni gli stop-and-go per la realizzazione delle rampe in entrata e in uscita tra lavori a singhiozzo, imprese aggiudicatarie che hanno dichiarato fallimento e imprese rinunciatarie in seguito ad assegnazione. Ma non è finita qui. Dal 1997 a oggi, infatti, le normative per la realizzazione dell’opera che all’apparenza non presentava particolari impedimenti tecnici, hanno subito ben quattro aggiornamenti normativi. Queste mini rivoluzioni burocratiche hanno inficiato anche lo stato di avanzamento dei lavori fino a quel momento eseguiti. E quando tutto sembrava procedere in direzione dell’apertura dell’opera, gli uffici rimescolavano le carte e bloccavano tutto. Tre le principali inaugurazioni (2013, 2017 e 2019) riguardanti gli svincoli che dal viadotto Ritiro si diramano sul viale Giostra, richiamando nell’immaginario collettivo le highways di Los Angeles. Ma, come detto, mancano ancora all’appello i viadotti “O” e “P”, per un collegamento diretto con la galleria San Jachiddu già ridotta a un colabrodo e che nel frattempo il Comune è costretto a chiudere spesso e volentieri per opere di manutenzione straordinaria (LINK). Sulla stessa galleria insiste infatti una falda acquifera che sovente allaga alcune parti del tunnel – aperto nel 2010 e che sembra già molto più vetusto della sua età – e influisce sull’impianto di illuminazione. Lecito chiedersi come sia stato possibile approvare il progetto originario.
La cronostoria dei viadotti “O” e “P”
Ma torniamo ai viadotti “O” e “P”. L’ultima relazione in ordine temporale commissionata nel 2020 da palazzo Zanca alla FIP MEC, proprio quando l’apertura sembrava a un passo, ha dato esito negativo. Il rilevamento dell’ispezione si può sintetizzare così: i viadotti sono inutilizzabili a causa di problemi strutturali. “Alcune anomalie individuate compromettono il corretto funzionamento dell’impalcato, specialmente sotto azioni sismiche”, conferma il vicesindaco di Messina, Salvatore Mondello. I viadotti incriminati sono stati progettati nel 1998 e la direzione lavori affidata a Beppe Rodriquez, lo stesso progettista dello svincolo di Giostra. Le precedenti verifiche, eseguite nel 2009 dall’ingegnere Ferdinando Corriere, avevano portato all’ok per il collaudo statico, ma su una struttura che secondo le successive relazioni giunte presenta oggi importanti criticità. Questo anche a causa degli aggiornamenti normativi intercorsi.
“Contiamo di rendere operativo viadotto Ritiro entro metà luglio”
Lo scorso 31 ottobre il Comune di Messina, per tutelarsi in merito ai ritardi, aveva nominato come responsabile unico dei lavori Silvana Mondello. Ma pochi giorni dopo la nomina, la Regione ha avocato a sé il controllo dell’infrastruttura attraverso il Provveditorato alle Opere Pubbliche. Il motivo è che il cantiere rientra nel progetto generale per la realizzazione del ponte sullo Stretto. Anche per questa ragione il ministro Salvini ha concesso di buon grado gli ulteriori 5 milioni di euro necessari al completamento dell’opera. “Gli uffici di Palermo stanno procedendo con la fase di completamento della progettazione”, ha aggiunto ancora il vicesindaco Mondello. “In più, con un atto dello scorso 16 febbraio, il Comune che è proprietario degli svincoli che si diramano dal viadotto Ritiro, ha chiesto di cedere tutto al Cas. Ma dobbiamo sederci al tavolo con loro e discuterne”. Sui tempi di apertura, come spesso avviene, Mondello non si sbilancia troppo: “Abbiamo vissuto di annunci per anni, ma adesso badiamo alla concretezza e lascio che siano i tecnici a esprimersi. Contiamo entro metà luglio di rendere operativo il viadotto Ritiro. Per i viadotti “O” e “P”, i lavori di messa a norma antisismica dovrebbero durare meno di un anno, ma sarà la Regione a vigilare”.
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