Coronavirus, ritorno a scuola, Palermo tra le città in crisi - QdS

Coronavirus, ritorno a scuola, Palermo tra le città in crisi

Raffaella Pessina

Coronavirus, ritorno a scuola, Palermo tra le città in crisi

giovedì 20 Agosto 2020

Lo ha riferito Loredana Poli, membro della Commissione Istruzione dell’Anci. Numerose carenze sul fronte degli adeguamenti contro il la pandemia. Non si sa bene quante aule manchino ancora.

PALERMO – Ci sarebbe anche il capoluogo siciliano tra le città italiane che presentano carenze sugli adeguamenti per contrastare il Coronavirus nelle scuole, il tutto a poche settimane dalla data di riapertura fissata dal Governo. Lo ha riferito Loredana Poli, membro della Commissione Istruzione dell’Anci.

Quante aule mancano ancora? Non si sa bene di preciso – ha spiegato – ma mi farebbe piacere che il Governo capisse che serve tempo per far avanzare le richieste per le aule aggiuntive. Su questo pesa il fatto che molte scuole al momento sono ancora chiuse e ciò allunga i tempi per concordare le soluzioni con gli istituti”.

L’Esecutivo nazionale ha messo a disposizione 32 milioni nel 2020 per i bandi pubblici destinati agli spazi nelle scuole e 48 sono previsti per il 2021. “A fine settimana – ha aggiunto la rappresentante dell’Anci – dovrebbe essere definito il quadro delle soluzioni attivate, dentro e fuori le scuole. In quest’ultimo caso anche utilizzando spazi in affitto o, come ultima ratio, i container. A mio giudizio è chiaro che è più sensata la via degli affitti, visto anche i tanti spazi che in questi anni si son liberati, stante anche il calo demografico”.

Di fatto gli adeguamenti per permettere agli studenti di ogni ordine e grado di tornare sui banchi senza rischiare il contagio, sono ancora in alto mare. Tanto che i sindacati hanno chiesto che le banche mettano a disposizione i locali resi liberi dalla dismissione delle filiali. “Sarebbe un segno concreto – hanno affermato in una nota congiunta Massimo Masi e Pino Turi, rispettivamente di Uilca e Uil scuola – da parte del sistema bancario e assicurativo per il sostegno alla ripresa dell’attività scolastica. A volte i piccoli contributi sono più importanti di progetti altisonanti”. I sindacalisti hanno chiesto di utilizzare anche le sedi di Musei e pinacoteche.

La questione della ripartenza delle scuole agita anche i partiti. I membri dell’M5s in Commissione Istruzione al Senato hanno lanciato un appello alle altre forze politiche: “Le scuole – hanno affermato – riapriranno il 14 settembre, il Movimento 5 stelle sostiene questo sforzo immenso, che vede la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina in primissima linea. Chiediamo a tutte le forze politiche, soprattutto a quelle di maggioranza, di collaborare con altrettanta lealtà, unione di intenti e soprattutto responsabilità”.

I pentastellati non hanno poi risparmiato critiche alle dichiarazioni di Davide Faraone (Italia Viva) che ha paventato una crisi di Governo e occupazioni di scuole davanti alla fantomatica ipotesi di un rinvio delle aperture. “Simili dichiarazioni – hanno sottolineato – servono soltanto a ingenerare caos e a disorientare le famiglie italiane in un momento così delicato. Non possiamo permettercelo”.

Intanto, le procedure d’intervento in caso di contagio Covid-19 nelle scuole verranno fissate a breve, secondo quanto dichiarato da Agostino Miozzo, coordinatore del Cts (Comitato tecnico scientifico). Nel frattempo, però, si susseguono ulteriori dettagli sulle modalità per il ritorno sui banchi.

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