Taormina al centro del progetto di rilancio del sistema di viabilità della Sicilia orientale - QdS

Taormina al centro del progetto di rilancio del sistema di viabilità della Sicilia orientale

Massimo Mobilia

Taormina al centro del progetto di rilancio del sistema di viabilità della Sicilia orientale

mercoledì 29 Maggio 2019

L’accordo con Rfi prevede anche opere compensative tra cui gli ascensori Lumbi-centro storico. Una nuova stazione è prevista nel raddoppio ferroviario tra Giampilieri e Fiumefreddo

TAORMINA (ME) – Un mese di tempo per mettere a bando i lavori che rivoluzioneranno il sistema dei trasporti nella Sicilia orientale. È l’impegno che Rfi ha assunto sulla gara d’appalto per la realizzazione del raddoppio ferroviario tra Giampilieri e Fiumefreddo, dove Taormina riveste un ruolo di primo piano grazie alla realizzazione di una nuova stazione centrale, in sostituzione dell’attuale scalo marino di Villagonia diviso con Giardini Naxos.

Dopo la Conferenza dei Servizi dello scorso dicembre, in cui erano stati definiti gli ultimi dettagli tra le istituzioni interessate, si attende infatti che Rfi bandisca i lavori – come promesso – entro giugno, a fronte anche dell’ultimo importante tassello nel sistema trasporti pubblici orientali, ovvero il collegamento ferroviario diretto fin dentro l’aeroporto di Fontanarossa. Finanziato dalla Regione siciliana, il cantiere per la stazione catanese è già in costruzione, mentre è in dirittura d’arrivo l’appalto per l’ultimo necessario lotto fino al terminal aeroportuale, nell’area partenze, del valore di 12 milioni di euro, che dovrebbe essere pronto nel giro di un anno.

Un sistema di collegamento di primaria importanza per Taormina – con il suo milione di visitatori l’anno – perché permetterà finalmente ai turisti, una volta atterrati a Fontanarossa, di poter raggiungere direttamente la capitale del turismo siciliano, e viceversa, anche su strada ferrata. Opera che avrà un senso compiuto soltanto con il maxi cantiere del raddoppio ferroviario e della nuova stazione taorminese, prevista sotto il parcheggio comunale Lumbi, cioè nell’attuale zona di sosta denominata Madonnina, e quindi già in pieno centro, per evitare ai passeggeri l’ultima scomodità di dover salire sul Monte Tauro arrivando nell’attuale stazione ferroviaria di Villagonia. L’investimento previsto, per la tratta compresa tra Letojanni e Fiumefreddo, è di 900 milioni di euro, con 8 km di tunnel sul territorio taorminese, fino all’uscita della nuova stazione Alcantara che troverà collocazione nella frazione di Trappitello.

La spesa totale stimata, per realizzare il nuovo tracciato di circa 42 km di cui ben 38 in galleria, è di circa 2,3 miliardi di euro, già previsti nel Contratto di Programma 2017-2020 dove Rfi ha destinato i primi 6 miliardi di euro al Mezzogiorno, parte integrante del Corridoio ferroviario europeo Ten-T Scandinavia-Mediterraneo. Oltre alla Perla dello Ionio, con i due nuovi scali, il centrale e quello di Alcantara-Giardini, nuove fermate saranno realizzate a Itala-Scaletta, Nizza-Alì e Sant’Alessio-Santa Teresa. Aspetto ancora più importante è che il Comune di Taormina ha chiesto e ottenuto da Rfi di poter inserire nell’investimento le cosiddette opere “compensative”, che saranno gli ascensori di collegamento tra il parcheggio Lumbi e il centro storico e la realizzazione della variante alla Strada statale 185 nel tratto che attraversa la frazione di Trappitello.

Per quanto riguarda gli ascensori, già previsti negli anni Novanta ai tempi della realizzazione del parcheggio Lumbi, sono ritenuti necessari per completare il sistema di collegamento pedonale tra la costruenda stazione ferroviaria e il centro storico cittadino. Un avveniristico progetto di collegamenti interrati, stile metropolitana, che permetteranno ai viaggiatori di raggiungere agevolmente la zona pedonale del paese. La “circonvallazione” di Trappitello, dovrà essere realizzata invece dalla Chiesa di Santa Venera all’uscita dell’abitato – proprio dove sorgerà la nuova stazione Alcantara – per dare respiro alla via Francavilla, dove passano circa trecento mezzi pesanti al giorno. Nei mesi di lavorazione del cantiere i mezzi pesanti saranno ancora più numerosi, considerando anche che la tanto discussa zona di stoccaggio (ancora all’ordine del giorno in Consiglio comunale) è prevista nei terreni compresi tra la frazione taorminese e il Comune di Gaggi. Se tutto procederà nei tempi previsti, l’apertura dei cantieri è prevista nei primi mesi del 2020.

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