Tar Catania riduce i tempi dei processi - QdS

Tar Catania riduce i tempi dei processi

Desiree Miranda

Tar Catania riduce i tempi dei processi

martedì 18 Febbraio 2020

Il bilancio del presidente Pancrazio Maria Savasta in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario

CATANIA – Tanta fatica ma anche tanta soddisfazione e tanti risultati. Si potrebbe riassumere così la relazione del presidente del Tar di Catania, Pancrazio Maria Savasta, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale amministrativo etneo. “Abbiamo ridotto significativamente i tempi dei processi avvicinandoci sempre più agli standard europei della Convenzione dei diritti dell’uomo” afferma il presidente.

Il lavoro fatto non è da poco, seppure si sottolinea una certa mancanza di personale per svolgerlo. Tra i numeri citati da Savasta, che dunque collocano Catania tra i Tribunali amministrativi virtuosi e al secondo posto nazionale dopo Roma, l’abbattimento delle pendenze con la definizione di 7.851 dei ricorsi pendenti a fine 2018 e risolti nel 2019. In generale lo scorso anno sono stati definiti 8.724 provvedimenti a cui vanno aggiunti anche 1.326 ordinanze. La riduzione dei ricorsi pendenti è del 37 per cento rispetto al 2018, grazie anche a delle udienze straordinarie. E pure per i tempi medi d’attesa per la definizione dei giudizi sono stati compiuti notevoli passi avanti: se nel 2011 servivano 4.815 giorni, pari a più di 13 anni, nel 2019 si è arrivati a contare 1.320 giorni, ovvero circa tre anni.

“Un tempo sostanzialmente in linea con gli standard della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”, dice Savasta. Tra i successi presentati dal presidente anche i “tempi brevissimi”, talora nella fase cautelare del giudizio, in materia di appalti. Operazioni che hanno consentito “l’avvio immediato delle opere pubbliche”. Il lavoro è stato effettuato grazie a “un impegno quotidiano che punta a garantire giustizia in tempi celeri malgrado si operi in un territorio in cui l’attività delle pubbliche amministrazioni è spesso oggetto di complesse contestazioni”.

Il Tar di Catania può fare affidamento su 16 magistrati (ne servirebbero 23) che spesso devono divincolarsi in una legislazione regionale non sempre “chiarissima”, cosa che determina “ulteriore contenzioso tra imprese e cittadini”. Anche per questo in tema di appalti, al contrario di altri settori, il contenzioso è “divenuto sempre più complesso” e continua a crescere.

Sono tanti, comunque, gli ambiti di riferimento del Tar catanese: dal funzionamento delle amministrazioni pubbliche alle interdittive antimafia (legate soprattutto ai finanziamenti comunitari per l’agricoltura), passando per i provvedimenti in materia paesaggistica e ambientale. Per tutti questi problemi il presidente del Tar auspica “maggiore attenzione del legislatore alla qualità normativa, a partire dalla chiarezza delle norme e alla loro ricaduta su amministrazioni, cittadini e imprese”.

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