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Targhino sui monopattini, norma all’ultimo miglio

Targhino sui monopattini, norma all’ultimo miglio
monopattino elettrico

Attesa “a stretto giro” la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. Si aspetta anche il parere del Garante della privacy. Il sottosegretario Ferrante: “Documento firmato il 6 ottobre, pochi giorni fa la registrazione in Corte dei Conti”

ROMA – I giorni passano, le stagioni si rinnovano ma Godot non si vede ancora. Eppure, dalle parti del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, c’è chi giura di averlo visto passare a bordo di un monopattino elettrico, sebbene senza targhino. A parte la facile ironia, l’attesa per il famoso contrassegno identificativo da applicare sui veicoli di micromobilità così come vuole il nuovo Codice della Strada – promosso dal ministro Matteo Salvini ed entrato in vigore il 14 dicembre 2024 – si è prolungata oltre le previsioni, creando non poca confusione tra i possessori di un monopattino. Malgrado ciò, anche le attese più lunghe sono destinate a esaurirsi. Ma ricapitoliamo la vicenda.

A luglio 2025 il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha pubblicato il decreto dirigenziale n.210 del 27 giugno 2025 che illustrava i dettagli e le caratteristiche tecniche del targhino. Tuttavia, fino a oggi è rimasto in cantiere l’opportuno decreto ministeriale che disciplina le modalità di stampa, il prezzo di vendita e il funzionamento della piattaforma web per la richiesta e del rilascio del contrassegno.

Questo tassello rappresenta un “elemento imprescindibile per la piena operatività della misura”, ha sottolineato il sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante, durante l’audizione del 5 novembre scorso in Commissione trasporti. E proprio nel corso della sessione, il deputato di Forza Italia ha fornito importanti aggiornamenti sullo stato dell’arte dei provvedimenti attuativi.

A breve il decreto attuativo sulla Gazzetta ufficiale

L’atteso decreto, infatti, “è stato firmato lo scorso 6 ottobre e ha ottenuto la registrazione da parte della Corte dei Conti il 31 ottobre scorso”. Inoltre, “la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale è prevista a stretto giro e consentirà l’avvio operativo delle procedure”, ha chiarito Ferrante.

“Infine – ha aggiunto il forzista -, con riferimento all’ulteriore provvedimento della direzione generale per la motorizzazione recante la disciplina delle modalità di funzionamento della piattaforma telematica ai fini della presentazione della richiesta e del rilascio dei contrassegni, nonché il trattamento dei dati personali effettuati nell’ambito della piattaforma stessa, si rappresenta che sono in stato avanzato le interlocuzioni con il Garante per la protezione dei dati personali dal quale si attende il parere definitivo propedeutico alla successiva pubblicazione”.

Insomma, superati questi due ultimi scogli la riforma del contrassegno identificativo dovrebbe essere finalmente attuata senza ulteriori rinvii. Almeno si spera. Ma quali sono le caratteristiche che presenterà il fatidico targhino per i monopattini elettrici?

Quali caratteristiche avrà il targhino per i monopattini

Nel decreto dirigenziale dello scorso 27 giugno il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti sottolinea che il “contrassegno identificativo” sarà “strettamente personale”, dovrà essere di forma rettangolare, di 5 centimetri per 6 centimetri, stampato su “supporto plastificato dotato di proprietà adesive, non rimovibile, al fine di garantirne l’integrità e la permanenza sul monopattino elettrico”.

Il fondo del contrassegno sarà di colore bianco, retroriflettente, con un limite minimo di riflettanza pari al 34%, mentre i caratteri saranno di colore nero e disposti su due righe. All’interno del contrassegno saranno presenti anche la sigla del ministero dell’Economia e delle finanze (Mef) e l’emblema della Repubblica italiana “nella versione grafica analoga a quella adottata sulle targhe automobilistiche”.

E ancora, il contrassegno dovrà essere presente “in modo visibile e permanente sul monopattino elettrico nell’apposito alloggiamento predisposto sul parafango posteriore”. Altrimenti, se tale “alloggiamento” non dovesse essere disponibile, il contrassegno dovrà essere applicato sulla parte anteriore dello sterzo.

Infine, per quanto riguarda i costi di produzione, produzione e prezzo di vendita (Iva inclusa), che verranno definiti nel sospirato decreto, il Mit parla di “tariffe sostenibili per i cittadini”. Non ci resta che attendere, dunque. E forse, stavolta, Godot arriverà per davvero.