Tari 2022, cambia la tassa rifiuti: dal pagamento a rate ai reclami sprint. Ecco tutte le novità
TARI, riforma per la tassa sui rifiuti: la delibera ARERA n. 15/2022 approvata lo scorso 18 gennaio definisce i nuovi criteri che i comuni dovranno adottare per la definizione dei propri regolamenti entro il 31 marzo e di applicare le nuove norme dall’1 gennaio 2023.
Ecco quali sono.
L’Arera ha previsto una serie di novità sulla raccolta dei rifiuti in base al testo unico “Rifiuti: nuovi standard di qualità tecnici e contrattuali omogenei nel Paese“. L’obiettivo è “far convergere le gestioni territoriali verso un servizio agli utenti migliore e omogeneo a livello nazionale”. Il testo fissa obblighi di qualità contrattuale e tecnica del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Nuove regole sul pagamento
Dal punto di vista contrattuale, ci sono nuove regole che riguardano le modalità e la periodicità di pagamento, la rateizzazione e il rimborso degli importi non dovuti, il ritiro dei rifiuti su chiamata o la riparazione delle attrezzature per la raccolta domiciliare
Rateizzazioni
In particolare, tutte le gestioni “dovranno garantire specifiche modalità di rateizzazione tenendo conto in particolare delle famiglie vulnerabili”. Arera ha previsto che la periodicità minima di riscossione sia almeno annuale e che sia concesso l’accesso alla rateizzazione ulteriore dei pagamenti per rate di importo minimo pari a 100 euro. La rateizzazione ulteriore è prevista per gli utenti che dichiarino di essere beneficiari del bonus sociale per disagio economico previsto per i settori elettrico e/o gas e/o per il settore idrico
La rateizzazione è permessa poi per gli utenti che si trovino in condizioni economiche disagiate, individuati secondo i criteri definiti dall’ETC (Enti Territorialmente Competenti) e qualora l’importo addebitato superi del 30% il valore medio riferito ai documenti di riscossione emessi negli ultimi due anni
Utenti, importi non dovuti, come evadere le richieste
Se si pagheranno importi non dovuti, Comuni e gestori dovranno “garantire all’utente la possibilità di richiedere la verifica del documento di riscossione e l’eventuale rettifica degli importi addebitati” e introdurre “una procedura per la gestione delle richieste scritte di rettifica degli importi addebitati e delle modalità di accredito degli importi rettificati”
Per evadere le richieste, si dovranno rispettare tempi precisi definiti attraverso un indicatore (“Tempo di risposta motivata alle richieste scritte di rettifica degli importi addebitati”) a cui associare uno standard generale pari a 60 giorni lavorativi, per una percentuale di prestazioni compresa tra il 70% e il 90%
Le novità per Comuni e gestori
Comuni e gestori dovranno poi introdurre uno standard generale associato all’indicatore “Tempo di rettifica degli importi non dovuti”, pari “a 120 giorni lavorativi, per una percentuale di prestazioni compresa tra il 70% e il 90%”
Saranno poi previsti obblighi e standard relativi alla continuità, alla regolarità e alla sicurezza del servizio per garantire la qualità tecnica della raccolta rifiuti. Ogni gestore della raccolta e del trasporto, infatti, dovrà avere un numero verde gratuito dedicato raggiungibile H24, sia da rete fissa che da rete mobile, per le segnalazioni inerenti a situazioni di pericolo.