L'intervista al Quotidiano di Sicilia dell'assessore alle Attività Produttive Tamajo: domani incontro per lo stabilimento di Termini Imerese
Nella prestigiosa sede della Banca d’Italia a Palermo si è tenuto la tavola rotonda sulle nuove forme di affiancamento alle imprese con focus sulla composizione negoziata. Procedure di insolvenza ed esdebitazione, oltre a ristrutturazioni aziendali, discussi in un confronto cui hanno preso parte, tra gli altri, il direttore della sede di Palermo di Banca d’Italia Emanuele Alagna, l’assessore regionale alle attività produttive Edy Tamajo ed il presidente di Unioncamere Andrea Prete. Il cuore del confronto tra le parti è stato quindi il D. Lgs 83/2022, norma adottata su direttiva UE del 2019 che è entrata in vigore in Italia il 15 luglio del 2022 e che prevede l’istanza su base volontaria per la nomina di un professionista – terza parte in causa – che faciliti i negoziati con i creditori dell’impresa e la affianchi nel corso di una ristrutturazione del debito.
La situazione in Sicilia
“In Unione europea ci sono tra le 120.000 e le 150.000 crisi annue”, ha spiegato in avvio lavori il direttore Alagna aggiungendo che in Italia circa il 44% si chiude senza riparto ed al sud questo dato sale al 54% circa. Le ricadute sociali delle crisi aziendali sono ampie e coinvolgono persone ed altre aziende che rischiano a loro volta la crisi a causa delle insolvenze delle debitrici. In Italia, secondi gli ultimi dati forniti al tavolo promosso dalla Commissione paritetica permanente presieduta dall’assessore Tamajo, ci sono 1182 casi di composizione negoziata in atto, 48 di queste sono in Sicilia.
La questione sta ovviamente a cuore a Banca d’Italia, ma gli effetti riguardano da vicino il tessuto produttivo del territorio. Al riguardo, l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo ha infatti annunciato un prossimo fondo per le aziende siciliane che si trovano in grande difficoltà. “Il fondo al quale stiamo lavorando avrà lo scopo di fornire sostegno finanziario agli imprenditori che desiderano ricorrere alla compensazione negoziata per il risanamento finanziario consentendo loro di affrontare le spese correlate in modo più agevole”, ha spiegato Tamajo nel corso del confronto tra le parti al tavolo.
La nostra intervista ad Edy Tamajo
Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato l’assessore per le Attività produttive, che presiede anche la Commissione paritetica permanente per il coordinamento delle iniziative di contrasto alla crisi d’impresa, sull’interesse per il sostegno della Regione alle aziende in crisi che chiederanno di accedere alla composizione negoziata: “Ho assistito veramente a un buon lavoro che ha fatto la Commissione paritetica. Il prossimo mese convocherò la Commissione, vedrò l’avvocato Alberto Marino e tutti i componenti, e tratterò proprio l’istituzione di un fondo che va nella direzione di aiutare le imprese in difficoltà per poter accedere alla composizione negoziata. Lo tratteremo, lo approfondiremo e dopodiché alla prima finestra utile ragioneremo su come intervenire dal punto di vista legislativo”. Domani mattina, presso la sede dell’Assessorato diretto da Edy Tamajo si terrà un confronto tra le parti interessate per la crisi BluTec, lo stabilimento industriale ex Fiat di Termini Imerese, ed inevitabilmente abbiamo chiesto all’assessore quali sono le aspettative dal tavolo e quali le speranze per un insediamento industriale di notevole valore strategico per la provincia di Palermo: “Abbiamo lavorato in maniera incessante da mesi, abbiamo ripreso la vicenda e abbiamo avuto un rapporto importante con i commissari straordinari, abbiamo lavorato insieme ai sindacati ed alle istituzioni locali. Domani – prosegue l’assessore Tamajo – abbiamo una riunione importante, in cui saranno presenti tutte le parti interessate, dalle istituzioni locali ai sindacati, e i commissari straordinari dell’ex BluTec, il Ministero, il Dipartimento del lavoro, e capiremo domani intanto quali sono le vicende legate all’assegnazione dell’area e poi intervenire attraverso le risorse che abbiamo a disposizione per far andare in prepensionamento tante unità lavorative e capire quante unità rimarranno e quante attraverso la clausola sociale espletare il lavoro con l’azienda che sarà concessionaria dell’area”.