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Sciopero taxi 5 e 6 luglio: disagi e tensioni in tutta Italia

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Sciopero taxi 5 e 6 luglio: disagi e tensioni in tutta Italia

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lunedì 04 Luglio 2022

Confermato lo sciopero nazionale dei taxi, il 5 e il 6 luglio. la conferma dei sindacati: possibili disagi e motivi della protesta

In agitazione da ormai dieci giorni, i tassisti che confermano lo sciopero di quarantott’ore per le giornate di martedì 5 e mercoledì 6 luglio, quando dalle 00:00 del primo giorno alle 24:00 del secondo le auto bianche si fermeranno in tutta Italia per protestare contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza e le norme che puntano alla liberalizzazione del settore.

Cosa prevede l’articolo 10 del Ddl Concorrenza

Nello specifico, l’articolo 10 che ha provocato lo sciopero dei taxi riguarda “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. Tale formulazione è ritenuta pericolosa dalle auto bianche, poiché a detta loro “lascia presagire l’interesse a regalare la gestione del settore a intermediari che pensano di arricchirsi alle spalle dei lavoratori, relegando la funzione del tassista a quella di un rider della mobilità”.

Uber, il pericolo più grande per i tassisti

Nel mirino in particolare c’è Uber, che a fine maggio ha siglato un accordo con IT Taxi, il più grande operatore di prenotazione nel paese: oltre dodicimila tassisti, in novanta città, useranno l’app per permettere alla clientela di riservare un passaggio.

Sciopero 48 ore taxi, possibili disagi

Ma quali sono i veri disagi che questo sciopero può provocare? A tranquillizzare i consumatori è il presidente della Commissione di Garanzia sugli Scioperi Giuseppe Santoro-Passarelli, che ha dichiarato quanto sia insufficiente mantenere attive le sole corse di emergenza:

Il garante degli scioperi ritiene opportuno rammentare che tutte le manifestazioni di protesta nei servizi pubblici essenziali devono essere effettuate nel rispetto dei termini e delle modalità previsti dalla legge n. 146 del 1990 e ss.mm., nonché dalla Regolamentazione provvisoria del settore. Al di fuori di una legittima proclamazione di sciopero, non è sufficiente garantire le sole corse di emergenza, ma deve essere assicurato il regolare svolgimento del servizio nella sua interezza.

Il “Mercato deve essere liberato”

“Io spero che il Governo spazzi via i capricci monopolistici dei tassisti con una liberalizzazione selvaggia. Dopo anni di pandemia in cui ai tassisti e’ stato impedito da Conte di lavorare, e’ giusto non penalizzarli, e dunque a chi ha pagato le licenze vanno restituiti i soldi con un credito d’imposta equivalente. Ma il mercato deve essere liberato a favore degli utenti e di chi vuole lavorare”. Cosi Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia, su Instagram.

“Non si può rimanere al medioevo e ai suoi capricci – prosegue – Si fa un danno agli italiani. Altrimenti dovremo spiegare a uno studente o a un povero perché non puo’ darsi un lavoro facendo il driver di Uber, e a un italiano o a un turista perché debba aspettare ore un taxi nel deserto delle nostre città’, facendo, se di turista si tratta, una croce sul suo ritorno in Italia, dove invece è bene che vengano tutti a spendere soldi, arricchendoci. Alla lobby di chi guida il taxi preferisco quella di chi il taxi lo prende. Piu’ servizi portano giù gente e giù lavoro per tutti”, conclude Ruggieri.

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