Teatri, musica e spettacoli resistono nonostante tutto - QdS

Teatri, musica e spettacoli resistono nonostante tutto

redazione

Teatri, musica e spettacoli resistono nonostante tutto

martedì 03 Novembre 2020

Il mondo dell’arte non molla e si reinventa per adattarsi alla nuova realtà

Il diciottesimo appuntamento con la Pagina bellezza del Qds è dedicato alla tenacia dei protagonisti del mondo dell’arte e dello spettacolo che lottano non fermarsi nonostante gli effetti devastanti della pandemia.

Travolti dall’onda del Covid-19, con i teatri chiusi e gli ingressi limitati nei musei, spettacoli, rassegne e mostre si reinventano per non scomparire. Lo fanno, soprattutto, sfruttando le opportunità date da Internet e dallo streaming.

Non molla, tra gli altri, la lirica. Dodici fondazioni hanno deciso di tenere “aperti” i teatri virtualmente. Un palinsesto unico di produzioni in live-streaming realizzate ad hoc, in assenza di pubblico ma con gli artisti in presenza, che sarà trasmesso e condiviso attraverso gli strumenti informatici di tutte le Fondazioni. Le 12 fondazioni liriche italiane aderenti all’Anfols hanno reagito così, con un progetto che hanno voluto intitolare “Aperti nonostante tutto”, alla chiusura dei teatri disposta dall’ultimo Dpcm del 24 ottobre.

Ma hanno rilanciato, intanto, al governo un appello perché ci ripensi. “Siamo consapevoli della gravità e della delicatezza della situazione generale in cui versa il Paese e non possiamo non prendere atto delle parole del Presidente del Consiglio e del Ministro Franceschini con riferimento alle decisioni del governo” spiegano Francesco Giambrone e Fulvio Macciardi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione nazionale fondazioni Lirico Sinfoniche (Anfols). Ma aggiungono: “Compatibilmente con la gravità della situazione nella quale ci troviamo e con l’evoluzione del quadro epidemiologico, sollecitiamo, laddove possibile, di ripensare la decisione di chiudere i teatri e in ogni caso confidiamo nella volontà manifestata dal governo di ridurre al minimo questa fase di dolorosa chiusura. Abbiamo dimostrato in questi mesi che i teatri sono luoghi che possono essere messi in sicurezza in maniera da garantire la salute del pubblico e dei dipendenti. Anche se ci rendiamo conto che in questo drammatico momento la prima priorità è la salute pubblica”.

Da qui la decisione di “rimanere aperti” online per tutto il mese di chiusura stabilito dal Dpcm, che fissa il termine del 24 novembre. “Utilizzeremo – dicono – tutti gli strumenti a nostra disposizione con l’obiettivo di scongiurare il blocco totale di tutte le attività e, soprattutto, di tenere vivo il rapporto con il pubblico e tutelare l’occupazione e il lavoro di centinaia di artisti e tecnici che operano nei nostri teatri”.

Da parte dei teatri, sottolineano, “è una ulteriore assunzione di responsabilità nei confronti del Paese”. Ciascun teatro fornirà produzioni in streaming realizzate ad hoc in assenza di pubblico che confluiranno tutte nel progetto “Aperti, nonostante tutto”, una sorta di palinsesto nazionale offerto al pubblico dalle 12 Fondazioni liriche aderenti ad Anfols e condiviso attraverso gli strumenti informatici di ciascuna Fondazione, “una soluzione legata alla contingenza in atto e che mai potrà sostituire le attività dal vivo”, ribadiscono i due dirigenti che rinnovano l’appello al governo “perché valuti con la dovuta attenzione la situazione di criticità in cui versano tutte le Fondazioni e preveda interventi adeguati di sostegno”.

I teatri d’opera, fanno notare, sono l’unico comparto, tra quelli finanziati dal Fus, che nel 2020 ha ricevuto dallo Stato minori risorse rispetto a quelle complessivamente erogate nel 2019 e che ad oggi non è nelle condizioni di predisporre i bilanci di previsione 2021 e di presentare le stagioni. Una condizione di estrema criticità mai verificatasi in passato”.

L’associazione sottolinea anche l’importanza “di un forte investimento nella infrastrutturazione tecnologica e nel digitale che possa fare in modo che tutti i teatri siano in futuro ancora più attrezzati”. I teatri, concludono, “sono luoghi di comunità che in questi mesi di pandemia hanno dato conforto ai cittadini svolgendo in pieno il servizio pubblico cui sono chiamati. Sono luoghi necessari. Vogliamo contribuire a tenere accesa una luce di speranza che sia di aiuto a tutti in questo tempo così difficile”.

Il Covid non ferma il Festival di Morgana

Pupi e magia protagonisti della rassegna dal 4 al 13/12. Gli eventi si svolgeranno in parte in streaming

Il Covid non ferma il festival di Morgana, che da 45 anni propone una rassegna del teatro di figura e dei pupi siciliani. Il museo delle marionette Antonio Pasqualino ha infatti presentato il programma che dal 4 al 13 dicembre prevede 80 spettacoli in varie città con la partecipazione di dodici compagnie.

Il tema scelto per questa edizione, che si svolgerà in parte con un pubblico limitato e in parte in streaming, è quello degli oggetti “magici”: ampolle preziose, filtri d’amore e talismani di cui sono piene le narrazioni popolari. Temi e pezzi di magia saranno riletti in un’ottica attuale. L’occhio sarà rivolto a tutta la Sicilia: gli spettacoli andranno in scena infatti a Palermo, Acireale, Alcamo, Messina, Siracusa, Sortino, Terrasini.

“Il festival – ha detto l’assessore regionale al turismo, Manlio Messina – ci fa ritornare al mondo fantastico e al grande fascino dei pupi e ci riconduce alla dimensione di una normalità quasi perduta”. Per il sindaco Leoluca Orlando il festival è la conferma che “la cultura nelle sue più diverse forme è un collante della comunità e allo stesso tempo uno strumento per mantenere i contatti fra Palermo e il mondo”.

Le compagnie siciliane protagoniste della rassegna, ha detto Rosario Perricone direttore del museo delle marionette, aderiscono alla “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’opera dei pupi” ispirata alla Convenzione Unesco per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.

“Siamo impegnati – ha aggiunto – a salvaguardare un mondo che la pandemia ha rischiato e rischia di fare scomparire”.

Mostre, un’esposizione interattiva dedicata a Modigliani per celebrare i cento anni dalla scomparsa dell’artista

Più di 60 capolavori fruibili gratuitamente online in italiano e in inglese
L’arte resiste, non molla e si adatta. Lo fa innovandosi e sfruttando al meglio le nuove tecnologie. E così, proprio nel bel mezzo di una pandemia mondiale e di una crisi senza precedenti, arriva la prima mostra interattiva dedicata a Modigliani. Il sito web dell’Istituto Modigliani, infatti, ha deciso di rendere fruibili gratuitamente più di 60 capolavori dell’artista sul proprio sito web.

Pochi uomini, infatti, hanno incarnato come Modigliani il mito romantico del pittore geniale e trasgressivo, artista senza maestri e senza allievi, soffocato dalla malattia che l’ha costretto a una vita breve ma intensa, drammatica e memorabile. Tutti coloro che posarono per lui dissero che essere ritratti da Modigliani era come farsi spogliare l’anima. In una grande mostra, ‘Nel segno di Modigliani’, ora on-line gratuitamente in italiano e in inglese sul sito dell’Istituto Amedeo Modigliani e sul sito dedicato www.nelsegnodimodigliani.it, sarà possibile ripercorrere tutti gli aspetti che contribuirono a rendere unica e irripetibile la vita del grande artista.

La mostra ricrea l’atmosfera, culturale e familiare, in cui maturò l’esperienza artistica e personale di Modigliani, attraverso un luogo ideale dove ritrovare le persone, i ricordi, le donne, gli amici, gli affetti. “Nel Segno di Modigliani” è una virtual exhibition che conduce attraverso suggestive sale immaginarie, ma realizzate con dovizia di particolari perché sembrino reali, tra le opere, le fotografie e gli oggetti dell’artista. Il visitatore si troverà ospite atteso tra gli ambienti ben allestiti, attraverso la ricostruzione virtuale, della casa di Grugua in Sardegna, appartenuta a Flaminio Modigliani dove Amedeo passava le sue estati. Oltre 60 capolavori, decine di fotografie storiche e alcuni video arricchiscono l’esperienza: il visitatore potrà avvicinarsi ai quadri, interagire con essi, ingrandirli per coglierne la qualità pittorica, leggerne le didascalie, i commenti tecnici e storici esattamente come all’interno di una straordinaria esposizione fisica ma soprattutto potrà emozionarsi ascoltando le parole di Amedeo e dei suoi amici che accompagneranno il visitatore nel tour.

La mostra, con il contributo della Regione Lazio, è stata ideata, organizzata e sostenuta dall’Istituto Amedeo Modigliani che ha curato anche la direzione scientifica in collaborazione con Roberto Pantè, direttore artistico che ha realizzato il virtual tour nella casa-atelier. Il progetto, innovativo e inedito, rappresenta l’omaggio dell’Istituto alle celebrazioni del Centenario della scomparsa dell’artista con il desiderio di contribuire alla divulgazione della conoscenza della vita e delle opere del pittore, mission fondamentale dell’Istituto.

“Con questa mostra, servendosi del format Modlight utilizzato già da diversi anni nelle esposizioni, l’Istituto conferma e rafforza la sua funzione nella divulgazione culturale rivolgendosi a tutti gli appassionati dell’arte e di Modigliani in rete – afferma Luciano Renzi, presidente dell’Istituto -. Nello stesso tempo con questa mostra l’Istituto reagisce all’impossibilità di allestire mostre fisiche a causa della Pandemia Covid19 ma coglie altresì la grande scommessa di realizzare la prima grande comunità internazionale in rete legata all’arte di Modigliani e allo stile italiano”.

La virtual exhibition offre al visitatore la possibilità di conoscere più da vicino la vita personale dell’artista e le sue opere attraverso un percorso, guidato da voci narranti, che si snoda tra stanze in cui sono custoditi ricordi, dipinti ed oggetti quotidiani. Ad accogliere il visitatore nel percorso ci sarà perciò lo stesso Modigliani che presenterà la sua stanza, Kiki di Montparnasse svelerà i nudi, l’amata Jeanne Hébuterne mostrerà i suoi ritratti, Beatrice Hasting farà conoscere più da vicino i mentori dell’artista italiano e l’amico pittore Kisling condurrà nella stanza dei ritratti. La loro voce guiderà nel percorso e la loro biografia arricchirà la mostra. Non manca la stanza dei ricordi che custodisce alcune foto degli affetti più cari e una sala cinema per arricchire l’esperienza. Infine nell’ultima stanza è allestito un bookshop che darà la possibilità al visitatore di acquistare i prodotti di merchandising della mostra, tenendo con sé un ricordo dell’esperienza, come fosse davvero avvenuta in presenza.

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