Eseguita la misura cautelare personale in carcere per un 30enne, accusato di tentato omicidio – aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti o futili – e di minacce gravi e porto di strumenti atti a offendere per i fatti di sangue avvenuti lo scorso agosto nei pressi della fiera di Catania. A eseguire il provvedimento nei confronti dell’uomo, su disposizione della Procura Distrettuale etnea, la Squadra Mobile di Catania in collaborazione con il compartimento della Polizia Ferroviaria della Liguria. Per il 30enne vige il principio di presunzione d’innocenza fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.
La ricostruzione del tentato omicidio nei pressi della fiera di Catania
Le indagini della Squadra Mobile catanese hanno permesso di acquisire elementi utili per accertare quanto accaduto lo scorso agosto nei pressi della zona della fiera di Catania. Secondo una prima ricostruzione, il 30enne – originario del Marocco – avrebbe ferito, cogliendolo di sorpresa e presumibilmente per futili motivi, un cittadino straniero. Con un grosso coltello da macellaio lo avrebbe ferito prima al volto e poi al fianco sinistro e al braccio destro.
Prima di darsi alla fuga, l’aggressore avrebbe riferito alla vittima una serie di minacce di morte. Sul luogo dello scontro è avvenuta un’ambulanza, che ha trasferito il ferito all’ospedale Garibaldi Centro, dove ha ottenuto una prognosi di 10 giorni.
Le indagini e l’arresto
Immediato l’avvio delle indagini da parte delle Volanti e degli agenti della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura etnea. Gli accertamenti hanno consentito, mediante la testimonianza della vittima e di alcune persone informate dei fatti, di ricostruire il tentato omicidio e di risalire al presunto autore. Inizialmente, il 30enne non è stato rintracciato in quanto aveva lasciato Catania “proprio per sottrarsi ad un provvedimento restrittivo”. Gli agenti della Squadra Mobile, in sinergia con il Centro Operativo Compartimentale della Polizia Ferroviaria del Lazio e della Liguria, lo hanno rintracciato a bordo di un treno sulla tratta Roma Tiburtina – Genova Piazza Principe. Nonostante avesse fornito false generalità, è stato riconosciuto e condotto al carcere di Sollicciano (FI).
Spari a un 26enne a Paternò
Negli scorsi giorni i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Catania hanno arrestato un 30enne con le accuse di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di arma da sparo. L’episodio di cui è accusato è il ferimento di un 26enne, avvenuto avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 agosto scorsi a Paternò (CT), al culmine di una rissa scaturita da una lite tra l’indagato e il fratello minorenne della vittima, presumibilmente per motivi di gelosia.
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