L'arrestato è Andrea Calabretta, cugino della vittima: l'accusa è aggravata dai futili motivi. Ecco cosa è accaduto nei pressi di via Capo Passero.
La Procura Distrettuale di Catania ha emesso un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di Andrea Calabretta (classe 1992), arrestato per tentato omicidio aggravato dai futili motivi, di porto ed illegale detenzione in luogo pubblico di arma comune da sparo.
A eseguire l’ordinanza nei confronti del 32enne indagato la Polizia di Stato.
Tentato omicidio aggravato a Catania, arrestato Andrea Calabretta
Le indagini, coordinate dalla Procura etnea e tempestivamente avviate dagli investigatori della Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile della Questura etnea, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione a una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come Andrea Calabretta sarebbe stato, la notte del 28 novembre scorso, l’autore di un tentato omicidio ai danni di un cittadino catanese , raggiunto da colpi di arma da fuoco.
La corsa in ospedale dopo il tentato omicidio
Specificatamente le investigazioni hanno avuto origine dalla segnalazione dei sanitari dell’ospedale in cui si era presentato il ferito, sottoposto a un intervento chirurgico e con diagnosi di lesione personale consistita in “frattura plurimmentaria della diafasi femorale, arrestatasi nel sottocute”, giudicata guaribile in tempo superiore ai 40 giorni, diagnosi poi suffragata dalla relazione medico-legale.
Secondo gli inquirenti, gli atti compiuti sul ferito possono definirsi diretti e idonei a provocare la morte della vittima, sia per la parte del corpo raggiunta dai colpi (la coscia sinistra, a soli tre centimetri circa dall’arteria femorale) sia in base alla reiterazione dei colpi e alle modalità dispiegate per compiere il tentato omicidio.
Le indagini
A conclusione delle indagini, caratterizzate dalla combinazione di esiti di attività captativa, della disamina di riprese di interesse e delle dichiarazioni assunte dai testimoni, si è avuto modo di comprendere le ragioni sottese al gesto violento, riconducibili a una lite nel corso di una partita di calcetto, sorta, tra la persona offesa e un altro ragazzo, cognato del presunto autore del tentato omicidio, per ragioni connesse a contrasti su una fase di gioco.
Pare che la vittima volesse pagare solo una quota, pari a 7 euro, invece che 14 euro per l’affitto del campo, senza riconoscere agli avversari il ruolo di squadra vincitrice dell’incontro. Dopo il dibattito in campo ci sarebbe stato un ulteriore diverbio in via Capo Passero, durante il quale, poco dopo, le ore 01:14, sarebbe intervenuto Andrea Calabretta, cognato dell’avversario e cugino della stessa vittima.
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I provvedimenti
I successivi approfondimenti, supportati dalla visione di telecamere di sorveglianza installate nei pressi del luogo teatro della fase finale dell’azione, hanno permesso di stabilire l’orario di esplosione degli spari, intorno alle ore 01:14 e la dinamica del ferimento.
Calabretta, dopo essere stato rintracciato all’interno di una stalla situata in una strada sterrata vicino via Capo Passero e sottoposto alle formalità di rito, è stato condotto nel carcere di piazza Lanza.
Immagine di repertorio