Finisce agli arresti domiciliari Francesco La Motta, classe 1990, ritenuto responsabile dei reati di tentato omicidio e porto ingiustificato di coltello, commessi nel territorio di Riposto (CT) lo scorso maggio. Per l’indagato vige, naturalmente, il principio di presunzione d’innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.
A emettere l’ordinanza di misura cautelare il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica etnea.
Tentato omicidio a Riposto, 35enne ai domiciliari
La vicenda risale allo scorso 20 maggio. I carabinieri sono intervenuti all’ospedale di Giarre dopo che il personale medico del Pronto Soccorso aveva segnalato come si fosse presentato un uomo con ferite compatibili con fendenti da arma da taglio. La vittima avrebbe fornito, però, una versione dei fatti palesemente falsa per sviare le indagini, probabilmente nel timore di subire ritorsioni da parte dell’autore del ferimento.
L’indagine e il provvedimento
L’indagine successiva sul tentato omicidio, grazie anche all’escussione di alcuni testimoni e all’acquisizione di video riprese, ha permesso di ricostruire la dinamica dell’aggressione in modo completamente diverso e di accertare il preciso svolgimento dei fatti.
In particolare, per quanto emerso, sembrerebbe che tra l’indagato e l’uomo presentatosi al Pronto Soccorso vi fosse stata una lite, al cui culmine quest’ultimo sarebbe stata colpito con un coltello a scatto all’addome e all’avambraccio sinistro, con lesioni tali da cagionare un’inabilità temporanea stimata tra i 20 e i 40 giorni, oltre a un indebolimento permanente della funzione contenitiva della parete addominale.
Alla luce degli elementi raccolti, il gip ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato ravvisando anche il pericolo di reiterazione di condotte violente. Da qui la decisione di sottoporlo ai domiciliari.
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