Termini Imerese, si dibatte sul nuovo look del porto e sul Prp - QdS

Termini Imerese, si dibatte sul nuovo look del porto e sul Prp

redazione web

Termini Imerese, si dibatte sul nuovo look del porto e sul Prp

martedì 09 Febbraio 2021

L'assessore comunale Preti lavora per un "rilancio turistico della città". Il Pd, "presenti un approfondito studio di fattibilità tecnica, economica, finanziaria e giuridico-amministrativa". Le perplessità di tecnici e di Legambiente

Il porto di Termini Imerese e il waterfront della città potrebbero cambiare look.

Sin dai primi giorni del suo insediamento, ha detto l’assessore alla portualità Pippo Preti, l’Amministrazione comunale, guidata dalla sindaco Maria Terranova, in sinergia con l’Autorità di Sistema portuale della Sicilia occidentale sta lavorando a un’idea progetto, non ancora definitiva, del porto termitano, che sarà presentata alla cittadinanza questa settimana.

Si tratterebbe, tra l’altro, di spostare il porto turistico, previsto dall’attuale Prp (Piano regolatore portuale) a nord e in contiguità con il centro storico, nella darsena oltre il trapezoidale dove sono allocati i pontili per il diporto, il vela club e la Lega Navale.

In testa al molo di sottoflutto sarà prevista una darsena per le imbarcazioni turistiche più grandi e andrà poi creata un’ulteriore darsena a mezzogiorno in direzione dei laghetti.

Questo complesso di bacini avrà una dimensione notevolmente superiore per numero di posti barca rispetto a quello previsto dall’attuale piano regolatore e vedrà anche la creazione di un lungomare nei pressi della foce del torrente Barratina.

“Prima di ogni valutazione nel merito della proposta dell’Autorità di Sistema portuale della Sicilia occidentale – fanno sapere dal Partito democratico di Termini Imerese – occorre prendere consapevolezza che quest’opera è destinata a mutare tutta la programmazione che la città ha condiviso sugli assetti del porto, sul porto turistico, sul piano strategico che si fondava sul recupero della parte storica della città, attraverso le relazioni tra il porto turistico vicino al molo di sopraflutto, le spiagge e il parco termale”.

È quindi indispensabile, secondo il Pd, che venga presentato un approfondito studio di fattibilità tecnica, economica, finanziaria, giuridico-amministrativa.

Allo stesso tempo, è stato sottolineato, “è di assoluta evidenza che ogni scelta debba essere preventivamente condivisa con la città in un costruttivo processo di democrazia partecipata scevro da qualsivoglia posizione ideologicamente preconcetta”.

Secondo Rosario Nicchitta, dirigente per molti anni del Comune di Termini Imerese, e Nicola Mendolia, già consulente del Comune termitano, ci sarebbero alcuni dubbi sulla fattibilità del progetto.

“Le aree e lo specchio d’acqua presi in considerazione nella nuova proposta – ha commentato Nicchitta – non sarebbero di pertinenza dell’Autorità di sistema portuale ma del demanio regionale”.

E non viene data alcuna indicazione sugli aspetti giuridici per una eventuale sdemanializzazione, considerando, peraltro, che la Regione non ha manifestato alcun intendimento in merito alla cessione di aree e specchi d’acqua.

“Secondo quanto disposto dalla Legge – ha aggiunto – le previsioni del Piano regolatore portuale non possono contrastare con gli strumenti urbanistici: le aree sono impegnate per infrastrutture e servizi, inoltre, dal corso terminale del Torrente Barratina, la cui foce sbocca proprio nello specchio acqueo interessato”.

Infine, nell’area si trovano già infrastrutture e servizi di una certa rilevanza (depuratore e Centro raccolta rifiuti), e altre sono da realizzare (collegamento ferroviario porto-area industriale).

“Tutte queste infrastrutture – ha concluso Mendolia – presentano dei vincoli di rispetto, inedificabilità assoluta, che impegnano quasi per intero l’area interessata dal progetto”.

Preti ha espresso il proprio rammarico sull’evoluzione della vicenda.

“L’idea di porto e di waterfront a cui stiamo lavorando – ha detto – , avrebbe il merito di rilanciare turisticamente la nostra città e di dare nuova linfa al commercio creando posti di lavoro duraturi in totale compatibilità con l’area industriale e il porto commerciale”.

“Spiace – ha aggiunto – che due tecnici di grande esperienza non l’abbiano compreso: mi sarei aspettato osservazioni più articolate e motivate. Trovo che sia prevalso il rancore per il superamento di un piano regolatore che li aveva visti protagonisti, ma che dopo quasi vent’anni risulta oggettivamente non più attuale e mai attuato”.

Nei giorni scorsi, il circolo “L’Aquilone” Legambiente di Termini Imerese ha chiesto un incontro con la sindaco Terranova.

Per l’associazione, la variazione del Prp è un’ipotesi poco convincente.

Secondo gli ambientalisti bisognerebbe avviare una discussione, partendo dall’attuale Piano, che prevede un porto turistico molto più vicino al centro storico e permette uno scambio di relazioni con la città.
“Sull’argomento, a tempo debito, ci sarà una conferenza stampa, ancora è prematuro parlarne”, hanno fatto sapere dall’Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale.

Mario Catalano

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