Terzo mandato e adeguamento indennità per i sindaci: c’è convergenza dell’Ars - QdS

Terzo mandato e adeguamento indennità per i sindaci: c’è convergenza dell’Ars

Terzo mandato e adeguamento indennità per i sindaci: c’è convergenza dell’Ars

Raffaella Pessina  |
venerdì 04 Marzo 2022

L’appello di Orlando (Anci Sicilia) affinché si vari norma che allinei Sicilia al resto d’Italia. Pd: “Se c’è volontà politica si può approvare entro le prossime amministrative”

PALERMO – L’Anci ha incassato la disponibilità del presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè ad incontrare l’Associazione dei comuni sulla richiesta dell’adeguamento delle indennità e al terzo mandato dei sindaci.

Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, aveva infatto chiesto la convocazione urgente di una delegazione di sindaci a Palazzo dei Normanni per essere ascoltati non solo dal presidente dell’Ars, ma anche dal presidente della I commissione, Stefano Pellegrino, e dai capigruppo parlamentari. “Ribadiamo la necessità dell’adeguamento delle indennità – ha detto Orlando – anche in Sicilia, a partire dal primo gennaio. è noto, infatti, che la legge di Bilancio 2022 ha previsto un incremento della indennità di funzione dei sindaci dei Comuni delle Regioni a Statuto ordinario e tale provvedimento esclude quelli delle Regioni a statuto speciale”. Il presidente dell’Anci sottolinea che la proposta del terzo mandato, già approvata dalla commissione Affari Istituzionali, adeguerebbe le cariche dei sindaci dei comuni con popolazione da 5.000 a 15.000 abitanti ad altre cariche istituzionali.

Le istanze dell’Anci trovano sponda favorevole in Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars, che avverte come, in caso vi fosse la volontà politica, la legge si potrebbe approvare in tempo per le prossime elezioni amministrative.
“Chiediamo, inoltre, al governo regionale – ha aggiunto Lupo – di presentare al più presto la manovra finanziaria per assicurare maggiori risorse ai comuni siciliani, molti dei quali si trovano in pesanti deficit di bilancio per colpe non loro”.

Su questo argomento è intervenuta anche l’Asael, Associazione siciliana degli amministratori degli enti locali. “Non ci convince il metodo con cui l’Ars intende affrontare le operazioni di riforme– ha commentato il presidente Matteo Cocchiara – è sbagliato operare con il metodo “a macchia di leopardo”. È necessario piuttosto che sia rivisitato in maniera più organica il tema più complessivo dello “status degli amministratori locali”.

Occorre un testo unico sugli amministratori dei Comuni che sia consono alle nuove funzioni e ai ruoli che, oggi, questi sono chiamati a svolgere. Appoggiamo una norma sul numero dei mandati e sulle indennità dei Sindaci nell’ambito di una nuova visione che il legislatore deve avere del tema della rappresentanza democratica, ma – ha concluso Cocchiara – alla luce della crisi finanziaria dei Comuni, chiediamo che a farsi carico dei maggiori oneri sia la Regione”.

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