C’è un altro giovane ricercato per la strage di Monreale (PA), la sparatoria che lo scorso weekend ha portato alla morte di tre giovani Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo.
Mentre viene diffuso l’identikit del ragazzo, che avrebbe incitato a “sparare sulla folla e non in aria” secondo alcuni testimoni” rendendosi complice della vicenda, il principale indagato per il triplice omicidio rimane Salvatore Calvaruso, 19enne del quartiere Zen di Palermo.
Strage di Monreale, presunto complice ricercato: l’identikit
Si stringe il cerchio sui complici di Salvatore Calvaruso. Quella sera a sparare non sarebbe stato solo Calvaruso ma almeno un altro giovane “alto circa 1,90 m e con la barba e i capelli scuri”. A fare questa descrizione sono diversi testimoni della strage di Monreale.
Il ragazzo avrebbe guidato una moto Bmw Gs nero vecchio modello. Dietro di lui ci sarebbe stato il secondo che avrebbe sparato. “Posso dirvi che sono stati esplosi molti colpi d’arma da fuoco quasi in simultanea, ciò mi ha fatto pensare che ci fossero più armi. Un mio amico ha sentito dire al conducente del Bmw al passeggero di non mirare in aria ma di sparare proprio sulla folla”, ha detto uno dei testimoni sentiti dai carabinieri.
Il giorno del dolore
A Monreale oggi – venerdì 2 maggio – è il giorno del dolore: dopo le autopsie sulle vittime della strage, infatti, è stato il momento dei funerali. “Nel nostro cuore c’è orrore, tristezza angoscia e paura, ma vogliamo rivolgerci a Dio con la nostra fede, non con l’intelligenza che per ora è offuscata”: è iniziata così l’omelia dell’arcivescovo Gualtiero Isacchi ai funerali dei tre giovani uccisi sabato notte.
“Pare che nessun luogo o comunità possa essere immune da un tale contagio di violenza! Dobbiamo compiere una decisa e radicale inversione di marcia”, ha aggiunto poco dopo. E rivolgendosi alle famiglie delle vittime della strage di Monreale, ha detto: “Care mamme Antonella, Giusi e Debora; cari papà Mario, Giacomo ed Enzo; cari Claudia, Marco, Giusi, Giuseppe, Ignazio, Sabrina, Marika e Gabriel Ignazio; cari nonni, famigliari tutti, insieme con voi piange tutta Monreale. Piangono, pure, tanti uomini e donne – genitori, figli, educatori – che da tutta Italia hanno fatto giungere il cordoglio e la partecipazione al nostro dolore e alla nostra preghiera. Con voi condividiamo la fede che ci dà la certezza che Andrea, Salvatore e Massimo hanno incontrato il Cristo crocifisso-risorto. Con lui morti e con lui risorti, ora vivono nella gioia senza fine della vita piena in Dio”.
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