Torna(to) a casa Zaki - QdS

Torna(to) a casa Zaki

Pino Grimaldi

Torna(to) a casa Zaki

sabato 22 Luglio 2023

E’ bello come il nostro Paese riesca a far propri interessi altrui ed a volte, (invece ed ahimè) dimentica di fare i propri. E che più il fatto è semplice e più ne riesce a fare un caso con ampia diffusione mediatica internazionale da coinvolgere persone che in vita loro mai si sono occupate di tutti i disservizi e le”marachelle” che accadono nel bel Paese.
Fantastico: perché dimostra il nostro spirito avventuristico,che rasenta l’eroico, nel fare cose non “normali”, ma che coinvolgono: grazie ai media ed alla politica.

E’ appena accaduto un fatto piacevole. Ha fatto tirare un respiro liberatorio del tipo vittoria in una delle varie coppe del calcio, che non hanno nessuna ricaduta nella vita sociale economica politica di alcuno, che tuttavia festeggia, danza, fa casino.
L’egiziano Patrick Zaki arrestato il 7 Febbraio 2020 appena sceso dal volo che dall’Italia, ove studiava a Bologna, lo aveva riportato in Egitto, con l’accusa di notizie false pubblicate l’anno precedente sul sito web Daraj relative “a violenze perpetrate dal governo Egiziano ai Copti Egizi con sequestri di persona,chiusura delle loro Chiese ed attentati dinamitardi”. Fatti loro.

Invece subito da Bologna, e si espanse per l’Italia e poi in tutti i paesi ove la stampa è autorizzata a scrivere ciò che vuole, partì l’accusa all’Egitto di privazione dei diritti umani, della libera stampa e libera critica, ma anche l’offesa (sic) fatta all’Italia per avere buttato in prigione un bravo ragazzo che stava laureandosi a Bologna: cosa questa inaccettabile, anche se non scritta in nessun codice – e dunque da investire Governo e Magistratura per protestare con il Governo Egizio chiedendo la immediata liberazione del giovane.
Vi risparmio il resto. Ma non posso non dirvi che ben 3 governi italiani hanno day by day protestato, che ben tra presidenti di consiglio hanno avuto modo di parlare e protestar con Abdel Fattali Al Sisi oltre all’incessante richiesta di rilascio della Farnesina e suoi Ministri e di tutta la stampa italiana da manca a dritta da cattolica a protestante, insomma: “una voce dicente”.

Bene Zaki è stato processato e condannato a 3 anni di reclusione ma nello stesso tempo il presidente Al Sisi ha graziato il giovane – anche per l’interessamento della Meloni – e oggi il giovane torna a Bologna con gioia unanime; non considerando che in carcere v’è rimasto 3 anni e mezzo e che la condanna poi graziata era di tre anni!
Sembra una favola; ma è realtà che accade mentre si ammazzano alla faccia del povero e bravo Cardinal Zuppi in Ucraina e Russia,le opposizioni non riescono in Italia manco a dormire ma il governo tiene e Madame il Presidente ha tutti sotto controllo, la morte di Berlusconi non ha bloccato la magistratura che vivo o morto che sia riapre casi per far giustizia, e nel cielo di Roma un aereo porta uno striscione che annunzia che Benedetto XVI non si di dimise.
Peccato non ci siano più Totò, Macario, Rascel: sketch a non finire da sbellicarsi di risate.

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