Torture nei confronti di un immigrato marocchino in ospedale: indagati quattro vigili

Torture nei confronti di un immigrato marocchino in ospedale: indagati quattro vigili

Daniele D'Alessandro

Torture nei confronti di un immigrato marocchino in ospedale: indagati quattro vigili

Redazione  |
domenica 19 Febbraio 2023

Quattro vigili della Polizia locale di Sassuolo sono indagati con l'accusa di aver torturato un immigrato marocchino in ospedale

Quattro agenti della polizia locale sono stati sospesi a Sassuolo perché indagati per tortura ai danni di un immigrato di origine marocchina, operaio da anni residente in Italia con regolare permesso di soggiorno e incensurato.

Si tratterebbe di due agenti e due assistenti: questi ultimi sono accusati anche di falsità ideologica in atto pubblico per aver redatto una relazione di servizio falsa.

Il provvedimento, disposto dal Gip del tribunale di Modena e richiesto dalla Procura, parte da una denuncia del direttore generale dell’Ospedale della città emiliana per un fatto risalente all’ottobre del 2021. I quattro, secondo l’esposto, avrebbero aggredito l’uomo mentre si trovava al pronto soccorso per una crisi ipoglicemica.

L’aggressione in ospedale

L’uomo era stato trasportato in ambulanza in ospedale dalla Croce Rossa di Sassuolo dopo essere stato trovato in strada in stato confusionale.

Secondo quanto denunciato nell’esposto e ricostruito dalla Procura mentre era in corso la raccolta dei dati del paziente e i suoi parametri vitali, i quattro vigili sono arrivati in ospedale senza che qualcuno li avesse chiamati e hanno iniziato a inveire contro il paziente, immobilizzandolo con forza alla barella sulla quale si trovava e picchiandolo sul petto e sulla testa.

Uno di loro – secondo quanto riferito dalla Procura – è salito con i piedi sul bacino del paziente, in posizione accovacciata, chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti. I comportamenti dei quattro agenti sono stati descritti dettagliatamente dal personale sanitario. Dalle dichiarazioni di medici e infermieri è emersa infatti la convinzione che l’uomo fosse legato al mondo dello spaccio.

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