“Questa mattina ho rassegnato, nelle mani del Presidente del Partito, Renato Grassi e del Segretario Organizzativo Nazionale, Pippo Enea, le mie dimissioni da Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana. Ringrazio tutti coloro che in questi anni hanno condiviso con me un percorso di impegno e di servizio al Partito. Il Presidente ha convocato per il 20 novembre il Consiglio Nazionale della DC, che sarà chiamato a esaminare e ad accettare le mie dimissioni irrevocabili e a definire le successive decisioni organizzative”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.
Totò Cuffaro voleva ricandidarsi per diventare Presidente della Regione Siciliana: i dettagli
Nelle scorse ore, novità sul caso Cuffaro. Emergono infatti sempre più dettagli nell’inchiesta della Procura di Palermo che ha chiesto l’arresto per corruzione, associazione a delinquere e turbata libertà degli incanti per Totò Cuffaro, leader della Democrazia Cristiana ed ex Presidente della Regione. I dettagli stanno emergendo da ciò che avrebbe confidato al suo collaboratore fidato Vito Raso e tra esse ci sarebbe anche la volontà di Cuffaro di ricandidarsi come Presidente, dopo aver governato l’Isola dal 2001 al 2008.
Le indagini
Gli atti di questa indagine coinvolge non solo Cuffaro, ma anche altre 17 persone tra cui l’esponente di Noi Moderati ed ex Ministro Saverio Romano. Come riporta Ansa, dalle indagini emerge che nel descrivere le precauzioni prese per blindare le comunicazioni con i magistrati, Cuffaro delle volte utilizzava l’utenza della moglie e di Antonio Abbonato, suo collaboratore.
“Nell’adozione di tali accorgimenti, assurti a vero e proprio metodo, Abbonato e Raso – riportano i magistrati – hanno sempre assunto un comportamento proattivo finalizzato ad assicurare all’ex governatore della Regione Sicilia una sorta di schermo protettivo rispetto a possibili attività di intercettazione”.
Le intercettazioni e la volontà di Cuffaro di ritornare alla guida dalla Sicilia
Questa vicinanza di Cuffaro a Raso è provata dal fatto che, secondo gli inquirenti, si conosceva “quasi in via esclusiva le vere intenzioni di Cuffaro, interessato a candidarsi entro tre anni alla carica di presidente della Regione Sicilia”. Nel corso della conversazione in auto intercettata dagli inquirenti, Raso avrebbe rivelato a un suo amico che Cuffaro “aveva in progetto di candidarsi quale presidente della Regione, nonostante non lo avesse rivelato ad alcuno”.
M5s Ars: “Bene le dimissioni Cuffaro ma attendiamo passo indietro Schifani”
“Le dimissioni di Cuffaro da segretario nazionale della Dc? Bene, ma cambia poco. Occorre smantellare il sistema clientelare che sta rubando il futuro alla Sicilia. Piuttosto attendiamo un altro passo indietro, quello di Schifani. Solo allora i siciliani potranno cominciare a sperare di intravedere un filo di luce in fondo al tunnel in cui questo disastroso governo li ha cacciati”. Lo dicono il coordinatore siciliano del M5S e vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana, Nuccio Di Paola, e il capogruppo regionale 5 Stelle, Antonio De Luca, che aggiungono: “Schifani non si illuda che queste dimissioni siano il silenziatore alle inevitabili polemiche e contestazioni seguite alle vergognose e inquietanti notizie che arrivano dalla Procura della Repubblica”.
“I siciliani pretendono chiarezza – concludono i due pentastellati – e chiarezza pretende il Parlamento regionale che continua inutilmente a chiedergli di venire a riferire in Aula su quanto sta accadendo e sullo sfascio della sanità che le politiche fallimentari e miopi di questo governo hanno portato sull’orlo del burrone. La smetta di scappare e su questo disastro ci metta la faccia”.
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