Tradizioni silvo-pastorali siciliane protagoniste all’interno del Museo “Cocchiara” di Mistretta - QdS

Tradizioni silvo-pastorali siciliane protagoniste all’interno del Museo “Cocchiara” di Mistretta

Tradizioni silvo-pastorali siciliane protagoniste all’interno del Museo “Cocchiara” di Mistretta

venerdì 04 Luglio 2025

Una realtà culturale innovativa, caratterizzata da contenuti e strategie espositive che rappresentano in modo moderno e completo l’universo delle vita contadina

Il Museo delle Tradizioni Silvo-pastorali Giuseppe Cocchiara di Mistretta, primo museo demo-etno-antropologico regionale concepito ex novo in Sicilia, si presenta come una realtà museale innovativa rispetto agli standard dei musei etnologici e delle tradizioni popolari, con contenuti e strategie espositive che rappresentano l’universo pastorale in Sicilia.

Ospitato nell’ex Palazzo di Giustizia oltre alle importanti collezioni di oggetti, strumenti e documenti della cultura silvo-pastorale, possiede una delle più consistenti raccolte di dipinti su vetro in Italia, circa cento pezzi databili dal XVIII al XX secolo, con tematiche religiose e non solo, provenienti da botteghe siciliane, napoletane, pugliesi, venete ma anche da Spagna, Olanda e Germania.

Il Museo documenta con oggetti, strumenti, fotografie e filmati i cicli produttivi tradizionali, le attività lavorative e artigianali che hanno caratterizzato le specificità storiche e antropologiche del comprensorio. La cultura documentata non è solo quella relativa ai pastori ma anche ai taglialegna, ai carbonai, ai cacciatori e a tutti coloro che nel corso del tempo hanno antropizzato le zone interne dell’Isola elaborando forme di cultura ed economia fortemente radicate nel territorio.

Mistretta e la Rete dei musei comunali della Sicilia

I Musei di Mistretta fanno parte della Rete dei musei comunali della Sicilia, progetto promosso da Anci Sicilia che ha visto a oggi l’adesione di circa cento Comuni e duecento siti museali attraverso una formale delibera di Giunta comunale. L’iniziativa, cui è dedicato il portale musei-sicilia.it, può considerarsi come l’avvio di un “arcipelago” di progetti finalizzati a valorizzare e migliorare i singoli musei comunali sotto molteplici punti di vista e promuovere ancor di più il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso. Tale opera di promozione, valorizzazione e miglioramento è pensata sia nell’interesse della fruizione di coloro che vivono in Sicilia sia in favore dei turisti.

Tra le iniziative specifiche che si stanno portando avanti nell’ambito della rete, rientra una campagna di comunicazione e promozione dedicata ad ogni singolo museo e l’avvio di iniziativa formative in favore di coloro che operano nei musei.

Per avere maggiori informazioni sulla Rete dei musei, per comprendere come aderire e per collaborare e proporre progetti e iniziative è possibile visitare il portale musei-sicilia.it o scrivere a museisicilia@anci.sicilia.it.

La genesi del Museo Giuseppe Cocchiara

Per avviare, dopo un decennio di immobilità, l’istituzione del Museo Regionale delle Tradizioni Silvo-pastorali (previsto da una legge regionale del 1999) nel 2001 la Regione Siciliana ha finanziato interventi che nel giro di qualche anno hanno determinato l’apertura della struttura per il funzionamento del quale è stata stipulata una convenzione tra l’assessorato Beni culturali, il Comune di Mistretta e l’Ente Parco dei Nebrodi. Il Museo è stato intestato a Giuseppe Cocchiara, illustre antropologo e folklorista mistrettese, erede diretto dell’opera di Giuseppe Pitrè.

Cosa vedere

Nel Museo si trovano numerose sezioni, tra cui: coltivazione del grano e panificazione, coltivazione della vite e vinificazione, coltivazione dell’ulivo e produzione dell’olio, pastorizia e produzione casearia, coltivazione e lavorazione del lino, i mestieri del bosco e le attività dei carbonai, le attività connesse all’allevamento del bestiame, la coltivazione del frassino e la produzione della manna, l’arte dei pastori, la caccia, i lavoratori della pietra, i fabbri e i maniscalchi, i conciapelle, i dolcieri e i mielai, i carrettieri e i carradori, i mastri d’ascia, le attività dell’intreccio, le botteghe e le attività artigianali proprie dei contesti silvo-pastorali e tradizionali in genere.

A corredo dei materiali sono stati predisposti pannelli didattici, schede tecniche dei reperti nonché modellini in scala di strutture produttive tradizionali, di tipologie insediative e di macchine agricole che hanno storicamente connotato il tradizionale habitat agro-silvo-pastorale. L’intero percorso è stato, infine, organizzato attraverso postazioni multimediali che consentono per un verso la più ampia fruizione del patrimonio esposto, per un altro, un rapporto interattivo tra la realtà museale e i suoi utenti attraverso un percorso fluido e ‘aperto’.

A Mistretta anche il Museo della Fauna…

Il Museo della Fauna di Mistretta, che costituisce una sorta di “Sezione naturalistica” del Museo “Giuseppe Cocchiara”, è una finestra sulla natura e sulla cultura siciliana, un luogo dove storia, scienza ed educazione si fondono per creare un’esperienza unica per i visitatori, rappresentando senza dubbio un tributo alla biodiversità.

Accolto nel palazzo Lo Iacono Portera, importante edificio storico e architettonico della città, è stato inaugurato nel 2011. La struttura ospita centinaia di preparati tassidermici provenienti dalla storica collezione “Giambona” acquisita negli anni dall’Ente Parco. Il percorso espositivo inizia con la presentazione di alcune specie fossili e le specie più significative del territorio siciliano, per arrivare all’avifauna caratteristica dell’area protetta del Parco dei Nebrodi.

L’itinerario museale è arricchito da pannelli informativi che offrono dettagli scientifici su ogni specie, permettendo così una comprensione più profonda della vita animale dell’area protetta. Inoltre, il museo dispone di una sala riunioni per incontri educativi e attività con gruppi e scolaresche.

…e il Museo civico polivalente Egidio Ortolani

Il Museo civico polivalente, fondato dal cavaliere Egidio Ortolani Consentino (1889-1980) si trova nel prestigioso palazzo Mastrogiovanni Tasca in Corso Umberto I. Esso accoglie una collezione archeologica che è il risultato degli scavi condotti in loco. Si possono ammirare reperti di ossidiana di età monolitica ma anche alcuni Skyphos e Kantaros, utilizzati nei simposi e nei santuari da libagione, una serie di Oscillum e terre sigillate di epoca romana, di unguentari anche di vetro di età ellenistica. Nella sezione Arti figurative è conservato un gruppo di tele e statue lignee del sec. XVII e XVIII. Tra i dipinti di notevole interesse, la Flagellazione di Cristo attribuita a Matthias Stomer oltre ad una grande tela di ignoto raffigurante Sant’Ignazio di Loyola. Le statue lignee dorate raffiguranti angeli venivano probabilmente usate per le cerimonie funebri.

Il sindaco Sebastiano Sanzarello

“Mistretta – ha commentato il primo cittadino Sebastiano Senzarello – per le caratteristiche e l’estensione del suo centro storico, per i suoi palazzi e per le sue numerose chiese è già di per sé un grande museo a cielo aperto. I suoi cittadini da sempre sono stati educati al culto del bello, dell’arte, al rispetto ed alla salvaguardia dell’ambiente e delle tradizioni. Coerenti con questo spirito hanno creato nel tempo tre contenitori culturali di notevole interesse, ognuno nel proprio ambito: i tre musei cittadini”.

“Il Museo Regionale delle Tradizioni silvo-pastorali – ha aggiunto – intitolato al grande etno-antropologo mistrettese Giuseppe Cocchiara, è nato da una convenzione tra il Comune e l’assessorato regionale ai Beni culturali. In esso, con criteri museali ed espositivi assolutamente innovativi sono rappresentate scene della civiltà agropastorale. Il secondo museo nato da una convenzione tra il comune ed il Parco dei Nebrodi contiene una importante rappresentazione della fauna e della flora del parco. Inoltre contiene anche il museo dello scalpellino, in ossequio alla tradizione di Mistretta ‘città di pietra’. Il terzo museo, il più antico, polivalente, contiene collezioni di reperti archeologici, di oggetti, di opere d’arte, il prezioso archivio storico ed una collezione di strumenti musicali; tutte cose che testimoniano una storia importante e millenaria”.

“Sono molto soddisfatto – ha concluso il primo cittadino – come ho già avuto modo di dire nel convegno di presentazione a Palazzo dei Normanni lo scorso ottobre, di questa pregevole iniziativa dell’Anci Sicilia, che consente conoscenza e diffusione di un grande patrimonio, impropriamente definito minore, che impreziosisce e testimonia l’importanza di tanti centri che nell’insieme danno il segno della strepitosa storia della Sicilia”.

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