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Tragedia sul lavoro, un carpentiere è morto dopo essere stato colpito da una trave

Tragedia sul lavoro, un carpentiere è morto dopo essere stato colpito da una trave

La vittima aveva 61 anni e sarebbe stato colpito da una trave in muratura precipitata per cause ancora da accertare. La Procura ha aperto un’inchiesta ed è stata disposta l’autopsia. Indagano i carabinieri

Una nova tragedia del lavoro sconvolge l’Italia. Un carpentiere di 61 anni è stato colpito da una trave caduta dal primo piano di una villetta in via Capitano a Trecase, in provincia di Napoli, durante i lavori. Sono intervenuti i carabinieri. La vittima era impegnata in lavori edili per la ristrutturazione esterna.

Morto sul colpo, aperta un’inchiesta

L’operaio sarebbe stato colpito alla testa da una trave in muratura precipitata, per cause in corso di accertamento, dal primo piano dell’immobile. L’uomo è deceduto sul colpo e sono in corso accertamenti dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata. La Procura locale ha aperto un’inchiesta ed è stato disposto il sequestro della salma per la successiva autopsia. Indagini in corso per ricostruire l’intera vicenda.

Inail: 488 morti in Italia nei primi otto mesi del 2025

Ieri l’Inail ha presentato il report sulle denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti). I dati sono aggiornati fino ad agosto 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, e le morti denunciate sono state 488.

Sono 15 in meno rispetto alle 503 registrate nel 2024, dieci in meno sul 2023, sette in meno sul 2022, in calo di 132 rispetto al 2021, 195 in meno rispetto al 2020 e quattro in meno rispetto al 2019.

Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 2,13 decessi denunciati ogni 100 mila occupati Istat di agosto 2019 a 2,02 del 2025 (-5,2%) e diminuisca del 3,3% rispetto ad agosto 2024 (da 2,09 a 2,02).

L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 72,0% del 2019 al 72,4% del 2025 (è stata del 74,6% nel 2024).

Dall’Industria all’Agricoltura, i settori dove sono calate le denunce

Il calo ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 427 a 417 denunce mortali, l’Agricoltura, da 70 a 68 casi, e il Conto Stato da sei a tre. Dall’analisi territoriale emergono decrementi nel Nord-Ovest (da 127 a 121), nel Nord-Est (da 113 a 106), al Centro (da 101 a 91) e nelle Isole (da 56 a 54), e aumenti al Sud (da 106 a 116).

Tra le Regioni il Veneto è quella con l’aumento maggiore di denunce

Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+21), Piemonte (+7), Liguria (+6), Marche, Toscana e Campania (+5 ciascuna), mentre per i cali più evidenti Emilia Romagna e Lazio (-20 entrambe), Lombardia (-17) e provincia autonoma di Trento (-4). Il calo rilevato nel confronto dei periodi gennaio-agosto 2024 e 2025 è legato sia alla componente femminile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 31 a 26, sia a quella maschile, da 472 a 462. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 383 a 380) e quelle degli stranieri (da 120 a 108).

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce in particolare nelle fasce: 45-59 anni (da 239 a 263 casi) e 25-29 anni (da 15 a 17). Riduzioni tra i 20-24enni (da 23 a 14), tra i 30-44enni (da 84 a 76) e tra gli over 59 (da 137 a 110).