Trapani e tutta la provincia continuano a fare i conti con una crisi idrica senza precedenti. La diga Garcia è ormai priva d’acqua e, da domani, la Protezione civile regionale metterà in campo un piano straordinario con l’invio di autobotti per garantire il minimo approvvigionamento ai comuni in maggiore difficoltà. A complicare il quadro, anche il ritardo nell’avvio del dissalatore di Trapani, che avrebbe dovuto funzionare già tra giugno e agosto.
Il dissalatore entra in funzione, ma è troppo tardi
Secondo quanto confermato dal sindaco Giacomo Tranchida, l’impianto ha avviato da oggi una produzione compresa tra 96 e 100 litri al secondo. Numeri importanti ma insufficienti per rimpiazzare l’acqua che, fino a pochi mesi fa, arrivava dalla diga Garcia.
I sindaci trapanesi dell’ATI Idrico puntano il dito contro quelle che definiscono “scelte politiche non coordinate”, accusando la Regione di aver gestito in maniera errata le risorse disponibili.
Trapani: turni dell’acqua da record
Per la città di Trapani questo significa un ulteriore peggioramento dei turni idrici: si passerà dall’attuale erogazione a giorni alterni a un ciclo di quattro giorni di stop consecutivi.
Il piano di Protezione Civile Regionale
E’ operativo il Centro di coordinamento regionale nella sede della Protezione civile di Trapani. L’obiettivo è gestire l’imminente fase critica con:
- invio di autobotti;
- trasporto di acqua tramite mezzi speciali;
- distribuzione mirata in base alla densità abitativa, ai turni idrici e alle richieste dei sindaci.
La macchina organizzativa è in piena mobilitazione per evitare che intere comunità rimangano completamente senz’acqua.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

